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'Sono streghe', jihadisti decapitano due donne in Siria

Per la prima volta donne vittime delle decapitazioni dei jihadisti

Stregoneria': nella lunga serie di 'reati' per cui si puo' essere condannati a morte dall'Isis c'e' anche questo, e proprio per essere state riconosciute colpevoli di questa imputazione due donne sono state decapitate nell'Est della Siria con i loro mariti.

Attivisti locali citati dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus) hanno riferito che una delle due donne e suo marito sono stati decapitati con una sciabola sulla via Al Takaya, nella citta' di Deyr az Zor, capoluogo dell'omonimia provincia. Un'altra coppia ha subito la stessa sorte ad Al Mayadin, nella medesima provincia ma piu' a Est, verso il confine con l'Iraq. Con loro sono stati giustiziati altri due uomini, accusati rispettivamente di 'banditismo' e di 'traffico di droga'. Il cadavere dell'uomo giustiziato per 'banditismo' e' stato poi crocifisso, una pratica diventata ormai comune per inviare terribili moniti alla popolazione locale, mentre quelli degli altri tre sono stati portati via dai jihadisti. Non e' la prima volta che dalla Siria arrivano notizie di donne decapitate. Nel settembre dello scorso anno erano state giustiziate con lo stesso metodo almeno tre miliziane curde dell'Ypg che combattevano contro l'Isis nel Nord del Paese. Proprio su questo fronte oggi le forze del Califfato hanno lanciato una controffensiva per cercare di riconquistare il controllo della cittadina di Tal Abyad, sul confine con la Turchia. Fonti locali affermano che l'Isis ha lanciato un attacco verso le postazioni curde a Ayn Issa, 30 chilometri piu' a Sud, per raggiungere poi la periferia di Tal Abyad, conquistata dai curdi dieci giorni fa. Tal Abyad si trova solo un'ottantina di chilometri a Nord di Raqqa, la 'capitale' del Califfato in Siria, verso la quale i curdi sembravano avanzare speditamente nei giorni scorsi.

Proprio durante combattimenti in questa regione, secondo l'Ondus, e' rimasto mortalmente ferito un cittadino australiano arruolato nelle milizie curde. L'ong precisa che si tratta del secondo australiano morto combattendo con l'Ypg dal febbraio scorso. La stessa sorte e' toccata ad altri tre stranieri: un americano, un britannico e una donna tedesca. Intanto in Iraq uno degli aiutanti del leader dello Stato islamico, Abu Bakr al Baghdadi, in battaglia nella provincia di Salahuddin, a Nord di Baghdad. Un comandante delle milizie sciite che si battono al fianco dell'esercito regolare ha affermato che Abu Akrama Al Shishani (il ceceno) e' caduto in uno scontro per il controllo del giacimento petrolifero di Allas. La televisione irachena Al Baghdadiya ha mostrato le immagini di quattro corpi senza vita affermando che si tratta di quelli dello stesso Al Shishani e di tre sue guardie del corpo.   

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