La bandiera nera dell'Isis sventola sul compound governativo di Ramadi, il capoluogo della provincia irachena di Al Anbar, 100 chilometri a ovest di Baghdad. In città la battaglia infuria da settimane, con continui rovesciamenti di fronte: la riconquista di Ramadi, strappata ai governativi e ai loro alleati che ne avevano ripreso il controllo a fine aprile, è uno degli obiettivi primari dei seguaci di Abu Bakr al Baghdadi. Mantenere il controllo della città obbliga gli avversari a ingenti spostamenti di truppe, rallentando l'annunciata offensiva per la riconquista di Mosul, la 'capitale' del Califfato. Ieri gli uomini di Baghdadi hanno lanciato una nuova offensiva: sei autobomba guidate da attentatori suicidi hanno aperto la strada verso il centro della città. Almeno 10 gli agenti rimasti uccisi e altri sette feriti. Poi i violenti combattimenti con i militari iracheni, costretti alla fine a cedere il passo e a ritirarsi. Almeno 50 uomini della sicurezza sarebbero stati presi in ostaggio, secondo la Bbc. I jihadisti hanno quindi lanciato l'assalto contro il comando militare provinciale, conquistando nel frattempo anche il quartier generale della polizia e la grande moschea, che sorgono nei pressi del compound governativo.