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Portaerei Usa verso lo Yemen per intercettare armi da Iran

Raggiungono altre navi per impedire consegna arsenali a ribelli

Gli Stati Uniti rafforzano in maniera significativa la presenza di loro navi da guerra davanti alle coste dello Yemen: nelle ultime ore la portaerei USS Theodore Roosevelt e l'incrociatore USS Normandy si sono andate ad affiancare ad altre sette unita' americane che gia' incrociano nel braccio di mare che comprende il Mare Arabico, il Golfo di Aden, lo Stretto di Bab-el-Mandeb e il Mar Rosso meridionale. Lo ha reso noto la US Navy con un comunicato, in cui si afferma genericamente che la Roosevelt e la Normandy "si sono unite ad altre forze Usa impegnate a condurre operazioni di sicurezza marittima". Altre fonti della Marina protette dall' anonimato hanno pero' affermato che le navi militari Usa sono pronte ad intercettare eventuali navi iraniane che cerchino di consegnare armi ai ribelli sciiti Houthi che hanno rovesciato il governo yemenita, hanno preso il controllo di Sanaa e combattono in diverse zone dello Yemen.

Di fatto la stessa missione delle unita' militari della coalizione anti-Houthi guidata dall'Arabia Saudita che a loro volta incrociano nella zona. La US Navy non fa cenno a questo nel comunicato. Si limita ad affermare che la Marina Usa ha "aumentato la sua presenza nella zona in seguito all'attuale situazione nello Yemen". Pero' precisa che "lo scopo di queste operazioni e' di assicurare che le vitali vie di trasporto marittimo rimangano sicure e aperte", e che "gli Stati Uniti rimangono impegnati con i loro partner regionali a mantenere la sicurezza in campo marino". Gli Usa forniscono inoltre alla forza a guida saudita sostegno logistico e di intelligence. Si fanno dunque sempre piu' affollate, e pericolose, le acque davanti alla costa yemenita, dove un paio di settimane fa anche l'Iran ha inviato un cacciatorpediniere e una nave appoggio, con lo scopo, ha precisato il comandante della Marina iraniana Habibollah Sayyari, di garantire la sicurezza delle navi e degli interessi della Repubblica islamica nello strategico Golfo di Aden, solcato da mercantili e petroliere. Cosi' come si fa sempre piu' esplosiva e sanguinosa la situazione nello Yemen, dove proseguono i raid aerei contro i ribelli sciiti Houti condotti dalla coalizione a guida saudita, giunti ormai oltre la quarta settimana. Oggi i dintorni della capitale Sanaa sono stati scossi da una forte esplosione che ha mandato in frantumi le finestre di molte case e provocato una gigantesca nuvola di fumo. A quanto risulta, e' stata provocata da jet della coalizione araba che hanno bombardato un maxi deposito di armi, dove si ritiene vi fossero missili Scud. Il bilancio, secondo fonti mediche, e' di almeno 27 morti.
   

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