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Obama: mercoledì il piano contro l'Isis. Pinotti: aerei pronti se necessario

'Niente truppe in Iraq, non avremmo risorse'. Iraq, sito curdo: Isis tiene in ostaggio cento bambini a Mosul

Il presidente Usa, Barack Obama, nel corso di un'intervista sula Nbc ha sottolineato come gli Stati Uniti andranno avanti con i raid aerei per sostenere le truppe irachene e curde sul campo. Al momengo "non c'e' nessuna minaccia diretta dell'Isis" per gli Stati Uniti: lo ha detto il presidente Usa, Barack Obama, ribadendo come non inviera' truppe americane in Iraq: "Le truppe in campo devono essere irachene. Non ha senso che gli Usa occupino Paesi in giro per il Medio Oriente, Non avremmo le risorse". "L'Isis - afferma Obama - rappresenta una minaccia per le sue mire territoriali in Iraq e Siria. Ma la buona notizia che arriva dal recente vertice Nato e' che la comunità internazionale nel suo insieme ritiene che si tratti di una minaccia che può essere affrontata". Il presidente Usa insiste quindi sul fatto che "non si tratta di inviare 100 mila soldati americani o più in Iraq. L'annuncio che farò non riguarderà questo, quello dell'invio di truppe sul campo". "Il nostro obiettivo - prosegue - e' quello di far partire una coalizione internazionale e di sostenere le truppe irachene e curde sul campo con bombardamenti aerei, per indebolire le forze dell'Isis e restringere il più possibile la porzione di territorio controllata dall'Isis".

Nel caso i nostri aerei dovessero intervenire in Iraq per impedire che qualcuno spari su qualcun altro, non avrei problemi a dire che quello va fatto, sarebbe un'azione militare, che bisognerebbe avere il coraggio di fare, ma ora non siamo in questa situazione, abbiamo deciso di dare una mano con le nostre armi a chi si deve difendere''. Lo afferma il ministro della Difesa Roberta Pinotti alla Festa de l'Unità di Genova durante un'intervista pubblica.

 

Un centinaio di bambini iracheni, sciiti e yazidi, sono tenuti in ostaggio a Mosul, città nel nord dell'Iraq da jihadisti dello Stato islamico (Isis). Lo riferiscono fonti "all'interno della città" al portale di notizie curdo-iracheno Rudaw.

Sale a 53 morti il bilancio di un nuovo raid compiuto dalle forze governative siriane in un'area vicino a Raqqa controllata dall'Isis. Lo riporta l'Osservatorio per i diritti umani (Ondus), che in precedenza aveva indicato 31 morti. Secondo la stessa fonte, fra le vittime si contano almeno 15 jihadisti, ma pure civili (incluse 5 donne e 3 bambini).

I partner e alleati della Nato sono pronti ad un unirsi ad un ampio sforzo internazionale per combattere contro la minaccia posta dall'Isis, ha affermato il presidente americano Barack Obama.

"L'Isis e' una grave minaccia per tutti e nella Nato c'e' una grande convinzione che e' l'ora di agire per indebolire e distruggere l'Isis".

"Non invieremo truppe in Siria".

Gli Usa non hanno alcun progetto di collaborazione con l'Iran nella lotta contro l'Isis. Lo afferma il Dipartimento di Stato. Oggi, secondo la Bbc - la guida suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei, avrebbe dato il suo sostegno alla possibilità di contatti con militari Usa nel tentativo di sconfiggere i jihadisti sunniti dell'Isis.

Un aereo militare americano in volo dalla base di Bagram in Afghanistan é stato costretto ad atterrare in Iran da due jet di Teheran. Lo riferisce il Washington Post. L'aereo Usa trasportava circa 100 americani

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