L'Italia ha deciso di inviare in Libia 7 canadair per contrastare gli incendi esplosi in depositi di petrolio e gas colpiti da razzi nei combattimenti per l'aeroporto di Tripoli. Lo riferisce sul proprio sito il governo ad interim libico che ieri aveva chiesto l'aiuto internazionale per domare le fiamme divampate domenica sulla strada per lo scalo della capitale.
"Su richiesta del governo libico provvisorio, il governo italiano e la società Eni hanno deciso di mandare in Libia 7 aerei antincendio con il loro equipaggio per contribuire al controllo dell'incendio dei depositi di petrolio e gas situati sulle strade che portano all'aeroporto", si legge nella nota in cui il governo di Tripoli "rivolge un appello a tutti i belligeranti affinché fermino i combattimenti per permettere ai pompieri di spegnere l'incendio al più presto possibile". Ieri l'esecutivo aveva ecovato il rischio di "catastrofe umanitaria e ambientale dalle conseguenze difficili da prevedere".
Anche l'Austria ha deciso lo sgombero della propria ambasciata a Tripoli: tutto il personale, diplomatico e non, verra' trasferito, secondo quanto annunciato a Vienna dal ministero degli esteri. La precaria situazione di sicurezza suggerisce di lasciare il paese il prima possibile, si precisa. La misura vale anche per i turisti: dopo un avvertimento che sconsigliava viaggi in Libia, il ministero sollecita ora tutti i cittadini austriaci a lasciare il paese. Tra i paesi che hanno deciso l'evacuazione dei propri cittadini, la Germania, la Gran Bretagna, la Francia e l'Olanda, mentre Gli Stati Uniti due giorni fa avevano trasferito tutto il
personale diplomatico fuori dal paese. L'Italia ha evacuato nei giorni scorsi oltre 100 italiani che avevano chiesto di lasciare il paese.