"È arrivata un'altra
dichiarazione da parte di questi ambasciatori che cita il loro
impegno rispetto all'articolo 41 della Convenzione di Vienna e
credo che ora saranno più cauti". Lo ha annunciato il presidente
turco Recep Tayyip Erdogan dopo avere definito "inaccettabile"
la dichiarazione dei diplomatici occidentali, senza dunque dare
seguito alla minaccia di espellere i dieci ambasciatori che
avevano firmato l'appello per la liberazione del dissidente
Osman Kavala, tra cui quelli di Usa, Francia e Germania.
Nel suo discorso, pronunciato al termine di una riunione di
governo, il leader di Ankara è tornato ad attaccare l'appello
dei diplomatici stranieri a sostegno del filantropo Kavala,
detenuto da oltre quattro anni, parlando di "dichiarazioni
infondate e irrispettose" e denunciando un attacco "contro la
sovranità e il sistema giudiziario" del suo Paese. "La
magistratura turca non prende ordini da nessuno, non tollereremo
le interferenze di un gruppo di ambasciatori. Questa mancanza di
rispetto doveva ricevere una risposta" ed era "mio dovere di
rispondere, a nome della mia nazione e del mio Paese", ha
aggiunto Erdogan.
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