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Ok al Recovery ma il Pe respinge i tagli al bilancio Ue

Von der Leyen-Michel difendono l'accordo, 'battuti gli estremisti'

L'accordo raggiunto sul Recovery fund è una "mossa storica" ma i tagli al bilancio Ue 2021-2027 sono "inaccettabili": la maggioranza dell'Europarlamento ha accolto così l'intesa raggiunta dai leader europei al termine del vertice-maratona svoltosi a Bruxelles.

Davanti alla plenaria i presidenti del Consiglio e della Commissione Ue, Charles Michel e Ursula von der Leyen, hanno difeso il pacchetto adottato dai capi di stato e di governo per risollevare l'economia dalla crisi della Covid-19. Ma gli eurodeputati hanno ribadito le loro linee rosse facendo capire che l'esame della proposta di bilancio da parte dell'assemblea non sarà una passeggiata. Davanti agli europarlamentari Michel ha osservato che l'intesa raggiunta rappresenta un segnale di "fiducia, robustezza e solidità", da cui emerge un'Europa "presente e in piedi", in grado di compiere una "rivoluzione copernicana". La presidente della Commissione ha parlato di risposta europea "per evitare gli errori del passato". Ma ha riconosciuto che il il bilancio Ue (o quadro finanziario pluriennale-Qfp che dir si voglia) è una "pillola amara" da ingoiare. Perchè se è vero che ci sono stati tagli anche significativi ai singoli capitoli di spesa è pure vero che i soldi del Recovery costituiscono una cospicua compensazione. Inoltre, non bisogna dimenticare che dal bilancio Ue dovranno arrivare i soldi necessari per rimborsare i finanziamenti destinati allo strumento Next Generation Eu. Argomenti che non hanno convinto molto i membri del Pe. I quali, hanno approvato con 465 si, 150 no e 67 astenuti, una risoluzione dove hanno affermato che le priorità a lungo termine dell'Ue, come il Green Deal e l'Agenda digitale, sono a rischio. L'Europarlamento, pur riconoscendo la portata dello strumento di rilancio da 750 miliardi, si è rammaricato dei "consistenti tagli" apportati alla componente dei sussidi e ha chiesto una revisione del progetto di bilancio 2021-2027 da 1.074 miliardi. 

Ma il viaggio del Recovery fund e del Qfp è appena iniziato: il primo dovrà passare per le forche caudine di alcuni parlamenti nazionali, il secondo per quelle dell'Europarlamento. Con l'obiettivo che entrambi possano essere pienamente operativi a inizio 2021 . Intanto il presidente del Pe David Sassoli lancia un appello all'Italia. "Servono programmi, progetti, investimenti e riforme", ha detto a Sky Tg 24 riferendosi ai fondi che arriveranno dall'Ue. "Nessuno può sottrarsi a questo impegno e a questa responsabilità", ha aggiunto.

   

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