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Brexit: si vota su Johnson deal

Brexit: si vota su Johnson deal

Ma pesa emendamento pro rinvio. E in piazza torna popolo del no

LONDRA, 19 ottobre 2019, 10:06

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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 Seduta straordinaria oggi del Parlamento britannico, riunito di sabato come in passato solo in tempo di guerra per voto - che si prevede testa a testa - sull'accordo sul divorzio dall'Ue raggiunto in extremis dal premier conservatore Boris Johnson con Bruxelles. Lo stesso Johnson aprirà la giornata a breve con uno statement, per sollecitare la Camera dei Comuni a dare un via libera al suo deal: la via migliore disponibile, a suo dire, per chiudere la sfida della Brexit e chiuderla il 31 ottobre senz'altri rinvii.
    Seguirà un primo botta e risposta e quindi il dibattito vero e proprio sull'accordo. Le operazioni di voto sono previste, salvo ritardi, a partire dalle 15,30 italiane. Ma prima vi sarà il voto sugli eventuali emendamenti che verranno ammessi dallo speaker John Bercow: uno dei quali - pro rinvio - particolarmente insidioso per il governo. Mentre per la tarda mattinata è previsto il ritorno in piazza a Londra del popolo del no alla Brexit, che invoca un secondo referendum.
   L'emendamento che conta davvero, fra quelli sottoposti alla valutazione dello speaker, è quello presentato dal dissidente ex Tory Oliver Letwin, e appoggiato da altri ribelli come Philip Hammond oltre che da molti deputati di opposizione, che di fatto mira a imporre una nuova proroga della Brexit: suggerendo che l'accordo raggiunto a Bruxelles dal premier, anche se approvato, resti sospeso (in modo da evitare l'asserito rischio che il no deal possa rientrare dalla finestra) fino all'approvazione di tutta la legislazione connessa. Quindi verosimilmente oltre la scadenza del 31 ottobre, contro il volere di Johnson. Intanto, l'ex premier laburista Tony Blair attacca in un'intervista alla Bbc il 'Boris deal'. E si dice convinto che possa passare solo se prevarrà un atteggiamento di "stanchezza", a ormai oltre tre anni dal referendum del 2016.

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