(ANSAmed) - ROMA, 30 SET - L'incendio di ieri nel campo per
migranti e rifugiati di Moria sull'isola di Lebos (Grecia),
costato la vita a due persone, non avrebbe origine dolosa, come
inizialmente detto: secondo i pompieri che hanno analizzato il
sito - citati dal sito Cnn.gr - non ci sono indicazioni di un
innesco volontario del fuoco, e le fiamme sono probabilmente
partite dal corto circuito di un cavo sul tetto di un container,
usato come abitazione nel campo.
Le autorità avevano detto ieri che un gruppo di migranti
aveva appiccato il fuoco - in due punti, uno interno al campo,
uno esterno - per protestare contro le condizioni di vita
drammatiche nella struttura, costruita per 3.000 persone, ma
dove ne vivono 13.000.
Tuttavia, le autorità attendono l'esito di tutte le perizie,
prima di trarre le conclusioni finali.
La polizia sta intanto indagando sui migranti che hanno
iniziato a lanciare pietre contro i pompieri e la polizia,
rallentando i soccorsi. Potrebbero presto scattare
incriminazioni.
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