Il ministro dell'Ambiente britannico, Michael Gove, lancia la sua candidatura a leader Tory, con l'obiettivo di subentrare a Theresa May a Downing Street entro la fine di luglio, abbassando i toni sulla Brexit rispetto ad altri contendenti della corrente euroscettica: primo fra tutti il suo ex sodale di campagna referendaria (del 2016) Boris Johnson. E non esclude un ulteriore "breve" rinvio dell'uscita dall'Ue, rispetto alla proroga attualmente fissata per il 31 ottobre, laddove dovesse diventare lui premier.
Presentandosi da 'brexiteer' pragmatico, Gove spiega - in un evento a Londra e sul Daily Mail - di giudicare "arbitraria" la scadenza fissa di ottobre, indicata finora come invalicabile da Johnson e da altri candidati quali Dominic Raab, o anche Jeremy Hunt. La Brexit resta a suo dire "un imperativo democratico". E in caso di scelta fra "no Brexit e no deal" giura d'esser pronto a sua volta "al no deal".
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