Alexis Tsipras a Skopje, capitale della Macedonia del nord, per una visita storica che suggella il disgelo tra le due nazioni firmato sulle rive del lago di Prespes, qualche mese fa, e che ha messo fine alla quasi trentennale disputa sul nome 'Macedonia'. Una denominazione considerata dalla Grecia parte esclusiva della propria storia.
Si tratta della prima visita in assoluto di un capo di governo ellenico nel Paese ex jugoslavo e rilevante partner commerciale di Atene. Per questo con Tsipras - che poco dopo l'atterraggio si è scattato un selfie dell'amicizia con il suo omologo macedone Zoran Zaev - hanno viaggiato oltre un centinaio di imprenditori greci, oltre a dieci ministri. In primissimo piano, oltre alla politica regionale, anche gli affari: sono stati infatti numerosi gli accordi - nell'ambito di economia, difesa, infrastrutture, trasporti - siglati dai due premier prima di partecipare ad un forum economico.
Decisa anche la riapertura delle rispettive ambasciate. L'accordo sul nome - che ha provocato dure proteste nei due paesi, ad opera dei rispettivi schieramenti conservatori e nazionalisti - ha sbloccato i rapporti fra Atene e Skopje, con l'eliminazione del veto che la Grecia poneva sin dal 1991 al processo di integrazione del Paese vicino in Nato e Ue.