La Corte Suprema russa, con una
sentenza molto criticata, ha stabilito che la polizia può
confiscare smartphone e computer di chi è accusato di crimini di
carattere "estremistico o terroristico" - di norma indagati dai
servizi di sicurezza, FSB - senza l'avallo di un giudice terzo,
di fatto mettendo sullo stesso piano accusati e imputati. La
sentenza - sottolinea il Moscow Times - legittimerebbe in teoria
le forze dell'ordine a sequestrare il telefono a chi posta sui
social network contenuti giudicati "estremisti". Si tratterebbe
in questo caso di una forma di pressione aggiuntiva nei
confronti di attivisti o semplici cittadini visto che la
categoria penale di "estremismo" è molto ampia in Russia. "Ci
sono troppe formulazioni vaghe nelle spiegazioni della Corte
Suprema che non escludono la confisca delle proprietà da parte
di una persona innocente", ha detto Yuri Kostanov, membro del
Consiglio per i diritti umani presidenziali al quotidiano
Kommersant.
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