I partiti indipendentisti catalani hanno raggiunto un accordo per sbloccare la situazione politica in Catalogna, secondo La Vanguardia. L'accordo prevede la 'rielezione' simbolica di Carles Pruigdemont - in esilio a Bruxelles inseguito da un mandato di cattura spagnolo - il 27 febbraio in una sala del parlamento belga. Il President deposto designerebbe poi come candidato presidente 'effettivo' il numero due della sua lista JxCat, Jordi Sanchez.
Puigdemont sarebbe 'eletto' al margine della legge spagnola da una 'assemblea di eletti' (sindaci e deputati) catalani alla guida di un 'governo in esilio', forse un 'consiglio della repubblica'. Dopo l'elezione simbolica, indicherebbe Sanchez quale candidato all'investitura formale avanti al Parlament di Barcellona, a maggioranza assoluta indipendentista. La formula però non è esente da difficoltà. A differenza di Puigdemont, infatti, Sanchez è in Spagna ma in carcere. Ex-presidente della Assemblea Nazionale Catalana, principale organizzazione della società civile indipendentista, è in detenzione preventiva a Madrid da 4 mesi accusato di 'ribellione' per le manifestazioni di Barcellona a fine settembre. E' stato eletto deputato catalano il 21 dicembre e JxCat lo ha nominato capogruppo, ma è sempre in carcere. Non è chiaro, se non sarà liberato, come potrà formare e dirigere il nuovo Governo catalano. Inoltre il gip Pablo Llarena del tribunale supremo spagnolo potrebbe formalmente incriminare in aprile i leader indipendentisti accusati di 'ribellione', che potrebbero essere dichiarati interdetti dai pubblici incarichi.
La decisione segue di poco il rinvio per la seconda settimana consecutiva da parte dell'ufficiodi presidenza del 'Parlament' di Barcellona dell'esame di una riforma del regolamento, proposta proprio da JxCat, per consentire la rielezione a distanza dell'ex presidente in esilio La corte costituzionale di Madrid ha posto il veto all'elezione di Puigdemont se non torna a ricevere l'investitura in Spagna, dove però sarebbe arrestato. La presidenza ha chiesto ai servizi giuridici un parere preliminare sulla ammissibilità della riforma.