Più di 51 milioni di mine antiuomo
distrutte e 30 paesi contaminati in passato da questi ordigni di
morte oggi bonificati: in occasione dei venti anni dalla firma,
il 3 e il 4 dicembre 1997, della Convenzione di Ottawa per la
messa al bando delle mine anti-persona, il "Geneva International
Centre for Humanitarian Demining" (Gichd) traccia un bilancio
positivo, ma in chiaroscuro, della Convenzione: nuove mine
antiuomo improvvisate continuano ad essere usate da gruppi
armati non statali e sei Stati che non hanno aderito alla
Convenzione detengono potenzialmente decine di milioni di mine
nei loro arsenali, sottolinea un comunicato del Gichd pubblicato
a Ginevra. Tra due settimane si svolgerà a Vienna la sedicesima
Assemblea degli Stati parti alla Convenzione. Il 20esimo
anniversario dovrebbe essere l'occasione di nuovo slancio verso
l'obiettivo di un mondo senza mine entro il 2025 ed
"incoraggiarci a raddoppiare i nostri sforzi", ha affermato il
Presidente della Convenzione, Thomas Hajnoczi.
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