"Non sappiamo chi ha ucciso Daphne, c'è
una lista infinita di sospetti, da governi corrotti alla
criminalità organizzata. Il vero tema ora è il crollo dello
Stato di diritto a Malta. E in questo momento abbiamo bisogno di
tutto l'aiuto e di tutto il sostegno possibile, anche attraverso
i social media. È importantissimo che i riflettori non si
spengano su Malta". Lo sottolinea la giornalista Caroline
Muscat, collega di Daphne Caruana Galizia, uccisa lo scorso 16
ottobre a Malta, da una bomba che ha fatto saltare in aria la
sua auto. Muscat interviene al forum delle Giornaliste del
Mediterraneo in corso a Bari. Ed evidenzia che la sua collega
indagava "su molte cose", il che faceva di lei una "giornalista
temuta, resiliente e inarrestabile". "È passato ormai un mese
dal suo assassinio - spiega Caroline - e si brancola nel buio.
La polizia non dà assolutamente informazioni sull'inchiesta, i
cittadini si sono riversati molte volte per le strade chiedendo
verità, ma nulla è stato detto".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA