Nessuna sorpresa a Chassieu, vicino
a Lione, per il primo congresso de "La Republique en Marche", il
movimento creato da Emmanuel Macron per arrivare all'Eliseo. Non
più un semplice movimento, non ancora un partito, la creatura
del presidente è preda di forti tensioni: "non permetteremo che
la politica ci cambi, siamo noi che cambieremo la politica", ha
detto dal palco Christophe Castaner, l'uomo di Macron che - come
previsto - ha preso all'unanimità le leve di comando.
Le polemiche, i "100 democratici" che minacciano di
andarsene, le accuse di "mancanza di democrazia" e di
trasparenza sul numero di iscritti: il congresso è andato in
scena secondo copione, ma le polemiche sono apparse reali,
soprattutto quando, sul palco, è salito il premier Edouard
Philippe, determinato a "saldare i conti".
I delegati e gli iscritti avevano tirato fuori dal baule le
t-shirt e le spillette con la faccia di Macron della primavera
vittoriosa, ma l'entusiasmo di quella cavalcata è apparso un
ricordo.
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