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Migranti: dietrofront Austria. Minniti, ong collaborino

P.Chigi, bene correzione rotta. Ministro:primi passi Ue, fare più

Dietrofront dell'Austria. Blindati e militari restano in caserma. Tutto come prima al valico del Brennero. E' stato il cancelliere Christian Kern a chiarire che Vienna "non eseguirà alcun controllo ai confini al momento e non sta per ricorrere all'impiego dell'esercito nell'immediato". L'Italia incassa con soddisfazione dopo la tensione di ieri e guarda al vertice di domani a Tallinn dei ministri dell'Interno europei. Bruxelles, ha detto il ministro Marco Minniti alle Camere, "ha accolto alcune nostre proposte: la prima è il codice di condotta per le navi delle ong". Minniti ha anche evidenziato che "l'accoglienza ha un limite nella capacità di integrazione, un limite non valicabile". Principio richiamato nel libro in uscita di Matteo Renzi 'Avanti', dove ragiona - secondo le anticipazioni - di un numero chiuso degli accessi.
NIENTE ESERCITO AUSTRIA AL BRENNERO - Il cancelliere Kern - che in mattinata ha avuto un colloquio telefonico con il premier Paolo Gentiloni - ha stoppato l'ipotesi esercito al Brennero, avanzata ieri dal ministro della Difesa tra le ire italiane. Non è infatti cambiato, ha riconosciuto Karn, il numero degli arrivi in Austria e ciò dimostra la buona cooperazione con Roma. Non ci sarebbe inoltre alcun segnale che gli italiani non abbiano la situazione sotto controllo. Da Palazzo Chigi si prende atto della correzione di rotta. La collaborazione tra le polizie, si sottolinea, produce ottimi frutti e si basa sul rispetto da entrambe le parti delle regole europee, senza alcun bisogno di truppe o mezzi militari da schierare alla frontiera.
MINNITI, CON EUROPA PRIMI PASSI MA FARE DI PIU' - Intanto, Minniti ha ripercorso in Parlamento le mosse degli ultimi giorni, dal vertice a tre a Parigi con Francia e Germania alla lettera spedita a Frontex per rivedere la missione Triton in modo che le persone soccorse vengano accolte non solo nei porti italiani. Il ministro ha parlato di "primi passi in avanti", come la condivisione "di alcune nostre proposte" nell'action plan della Commissione Europea. Ma tanto resta da fare. Per il titolare del Viminale c'è una "sproporzione inaccettabile" tra quanto Bruxelles ha investito per bloccare la rotta balcanica (6 miliardi di euro alla Turchia) e quello che si sta investendo oggi nel Mediterraneo centrale: 153 milioni di euro per il 2017 e l'impegno per altri 200 nel 2018.
CODICE COMPORTAMENTO PER ONG - Tra i punti condivisi con Francia, Germania e Commissione c'è il codice di comportamento per le ong. Questione cruciale, ha spiegato Minniti, visto che nei primi sei mesi del 2017 le navi umanitarie hanno soccorso il 34% degli 85mila migranti arrivati in Italia. "Ascolteremo anche le organizzazioni per costruire insieme il codice", ha assicurato. Un incontro è stato convocato per il prossimo 13 luglio. Tra le regole il coordinamento con la Guardia costiera libica, il divieto di entrare nelle acque libiche e la cooperazione con la polizia giudiziaria. "Un Paese serio - ha sottolineato Minniti - prende tutte le misure per coniugare salvezza delle vite ed esigenze di sicurezza". Non sarà facile trovare un'intesa: le ong si sono sempre opposte all'idea di far salire agenti di polizia a bordo delle loro navi.
RIUNIONE CON SINDACI LIBIA - Ma la partita centrale si gioca in Libia, da dove proviene il 97% degli arrivi. "Nei prossimi giorni - ha annunciato - faremo una riunione a Tripoli con i sindaci libici per discutere con loro su come sganciarsi dal giogo dei trafficanti di esseri umani. Questo traffico - ha aggiunto - purtroppo è l'unica industria della Libia. Se si punta a stroncarlo bisogna offrire un circuito economico alternativo". E sarà importante attivare anche - "al più presto, entro l'inizio dell'anno prossimo" - il Centro di coordinamento per il soccorso marittimo a Tripoli.
OPPOSIZIONE ATTACCA - Critiche al Governo arrivano dai banchi dell'opposizione. "Toh! Adesso il governo vuole fermare le ong", ironizza Luigi Di Maio (M5S), ricordando "settimane e settimane di accuse, di talk tv montati ad arte per darci dei razzisti". Renato Brunetta (Fi) invita Minniti a smetterla "con le chiacchiere, ritorni quello di quel pomeriggio, quando aveva ipotizzato la chiusura dei porti, apra una crisi vera in Europa, altrimenti sarete cacciati via dal popolo sovrano, perché avete distrutto il Paese". Mentre per il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, "il Governo si fa prendere in giro dall'Ue".

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