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'Salvador Dalì è mio padre', i resti saranno riesumati

Test del Dna, la giudice accoglie la richiesta di una 61enne

Chissà se all'eccentrico e auto celebrativo Salvador Dalì, genio del surrealismo, il colpo di scena sarebbe piaciuto. Nel giro di poche settimane la lastra di marmo bianca della tomba nel 'Teatro-Museo Dalì' di Figueres, dove il maestro riposa dal 1989, sarà spostata e un medico legale preleverà campioni di Dna. Così ha deciso una giudice di Madrid su richiesta di una signora di Girona, Maria Pilar Abel Martinez, 61 anni, per anni astrologa su una tv locale, che rivendica di essere figlia del pittore. Pilar sostiene di essere nata da una relazione clandestina a Cadaques, sul mare della Costa Brava, fra la madre Antonia e il grande maestro. Antonia era domestica nella casa di una famiglia di Figueres in vacanza. Avrebbe avuto una relazione, prima di amicizia poi passionale, con Salvador. Alla fine dell'estate tornò a casa e si sposò. Forse per dare un padre ufficiale alla figlia, Pilar appunto, nata nel febbraio del 1956. Dal 2007 la donna cerca di essere riconosciuta come figlia di Dalì. Afferma di aver fatto fare già due test del Dna con resti biologici attribuiti al pittore. Ma sostiene di non conoscerne i risultati. Il primo nel luglio 2007, con capelli rimasti su una maschera in gesso che Dalì si fece poco prima di morire nel 1988. Il secondo a Parigi, con resti biologici forniti dal biografo del pittore, Robert Descharnes. Nel 2015 un tribunale di Madrid ha dichiarato ricevibile la sua richiesta di verifica di paternità. Ora la giudice Maria del Mar Crespo ha ordinato l'esumazione e il confronto del Dna. Pilar Abel sostiene di aver saputo per la prima volta di essere figlia di Dalì dalla nonna paterna, che le diceva: "So che non sei figlia di mio figlio, ma di un grande pittore, però ti voglio bene lo stesso". La nonna le diceva che era "strana come suo padre", alludendo all'eccentrico Dalì. Se dovesse vincere, Pilar potrebbe portare il nome di Dalì. E rivendicare con una causa civile parte del patrimonio e dei diritti d'autore del 'padre', ora gestiti dagli eredi legali, la Fondazione Gala Dalì e il ministero delle Finanze di Madrid. Un salto di qualità nella vita della veggente di Tele-Girona, che diventerebbe Marquesa de Dalì de Pubol, il titolo assegnato da re Juan Carlos I nel 1982 al grande maestro.

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