Pesante attacco personale al leader
dell'opposizione laburista britannico, Jeremy Corbyn, da parte
del ministro degli Esteri conservatore, Boris Johnson,
intervenuto nelle ultime ore in una campagna elettorale che lo
ha visto per ora in seconda fila nel partito della May con varie
considerazioni di politica estera. Sul Sun, tabloid di Murdoch,
Johnson ha in particolare bollato Corbyn come "una vecchia testa
dura neutralista" che, se fosse a capo del governo, produrrebbe
"enormi danni alla sicurezza del Paese": di fronte "a una Russia
sempre più assertiva", a un "regime nordcoreano semi folle" e a
un Isis dedito "al malvagio culto di morte islamista". Replica
Labour affidata a Emily Thornberry, ministro ombra degli Esteri,
che ha accusato Boris di aver condotto con la sua idea di Brexit
la Gran Bretagna "verso la più grande perdita d'influenza sulla
scena mondiale nell'ultima generazione". E di "danneggiare le
chance di un buon accordo" di divorzio dall'Ue con i suoi toni
"offensivi e grossolani".
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