Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

A Lomme, la roccaforte rossa che sceglie Le Pen

A Lomme, la roccaforte rossa che sceglie Le Pen

Tra i delusi del Ps nell'ex polo industriale alle porte di Lille

LOMME (FRANCIA), 25 aprile 2017, 15:05

Redazione ANSA

ANSACheck

A Lomme, la roccaforte rossa che sceglie Le Pen - RIPRODUZIONE RISERVATA

A Lomme, la roccaforte rossa che sceglie Le Pen - RIPRODUZIONE RISERVATA
A Lomme, la roccaforte rossa che sceglie Le Pen - RIPRODUZIONE RISERVATA

(dell'inviata Laurence Figà-Talamanca)

LOMME (FRANCIA) - "Dopo Mitterrand, non abbiamo più avuto un presidente che valesse qualcosa. Sono soltanto attaccati al potere". Mauricette, superata la cinquantina, non vuole svelare per chi ha votato al primo turno delle presidenziali ("è personale"), ma non esita a definirsi una "delusa dal partito socialista", abbandonato già "da molto tempo". La sua 'friterie', il furgoncino-friggitoria dove vende patate fritte (noto in Italia grazie al film 'Giù al Nord'), è in sosta permanente a un incrocio di Lomme, comune alle porte di Lille, nel nord della Francia. Cittadina di 25 mila anime, è amministrata dal Ps sin dal 1947, ma domenica ha scelto Marine Le Pen e Jean-Luc Mélenchon, testa a testa attorno al 25%.
    E' la prima sconfitta del partito socialista nella storia del comune, ed è un duro colpo per il sindaco Roger Vicot. Le cronache del quotidiano locale 'La Voix du Nord' raccontano che ieri sera, in un'atmosfera quasi lugubre, ha lanciato un appello a "fare muro contro l'estrema destra, perché non esiste che arrivi al potere in questa terra!".
    La leader frontista è prima, con il 31%, in tutta la regione Hauts-de-France. Ma Mèlenchon ha conquistato Lille, il capoluogo, ancora oggi guidato dal Ps, con la sindaca Martine Aubry, ex segretaria del partito ed ex 'ministra delle 35 ore', che in campagna elettorale è rimasta fedele a Benoit Hamon.
    A Lomme, l'ex cittadina industriale che con Lille condivide sei fermate del metro, le fabbriche tessili e chimiche tra tipiche case di mattoni sono state via via chiuse nel corso degli ultimi decenni. Il territorio ha saputo comunque riconvertirsi, proponendosi come polo commerciale e della distribuzione alimentare, e trasformando le carcasse di alcune vecchie fabbriche in centri culturali. Il tessuto sociale però resta per lo più operaio.
    "Qui siamo vicino a Calais. La gente è convinta che gli stranieri rubino il lavoro", spiega Valérie, quarantenne di origini calabresi, mentre mette in ordine il suo bistrot. E assicura che "no, io non ho votato Le Pen! Ma conosco chi lo ha fatto, sono razzisti". L'immigrazione, uno dei cavalli di battaglia di Le Pen.
    Sul prato accanto al municipio pranza un gruppo di operai: curare il verde comunale è il loro lavoro. "Nessuno di noi ha votato, siamo maghrebini, italiani, polacchi. Non abbiamo il permesso di soggiorno", ammette il più loquace. "Lui invece è francese. E ha votato per Le Pen!", dice un altro indicando 'il capo', seduto da solo nel furgone. Ludovic non conferma e si schernisce: "Le Pen o Macron? Tanto rubano tutti...".
    Anche per Mauricette "in fondo sono tutti ladri". Per lei però andare a votare il 7 maggio è un imperativo morale. "Le nostre nonne hanno lottato per il diritto di voto, glielo dobbiamo, anche se poi lasciamo scheda bianca". "Quello che è certo - sospira mettendo a friggere altre 'frites' - è che chiunque vincerà, avrà un gran lavoro da fare".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza