"Sto bene, non mi è stato torto un
capello ma non posso telefonare, hanno sequestrato il mio
cellulare e le mie cose, sebbene non mi venga contestato nessun
reato". Lo ha detto al telefono Gabriele Del Grande, il
giornalista italiano fermato in Turchia durante un controllo
dalle autorità al confine con la Siria e trattenuto da alcuni
giorni in un centro di detenzione amministrativa, riuscendo a
chiamare in Italia dal telefono del Centro dove è detenuto.
Mentre telefonava ha raccontato di essere circondato da quattro
poliziotti. "Da stasera inizio lo sciopero della fame e invito
tutti a mobilitarsi per chiedere che vengano rispettati i miei
diritti", ha aggiunto. "I miei documenti sono in regola, ma non
mi è permesso di nominare un avvocato, né mi è dato sapere
quando finirà questo fermo - ha aggiunto nella telefonata - La
ragione del fermo è legata al contenuto del mio lavoro. Ho
subito interrogatori al riguardo. Ho potuto telefonare solo dopo
giorni di protesta".
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