Tony Blair non molla e sprona il
Partito Laburista britannico, in polemica con l'attuale
leadership di Jeremy Corbyn, ad assumere una posizione più
combattiva sulla Brexit. Fino a schierarsi apertamente -
suggerisce l'ex premier - per un ribaltamento del verdetto del
referendum del 23 giugno laddove i negoziati per l'uscita
dall'Ue si concludessero in modo "insoddisfacente" fra 2 anni.
Alla Bbc Blair dice che la strategia dell'opposizione
dovrebbe far leva sulla promessa del governo Tory di Theresa May
di ottenere un risultato che non penalizzi il commercio. Il
Labour potrebbe dire: "Noi abbiamo creduto in Remain e pensiamo
tuttora che la miglior cosa per noi sarebbe restare nell'Ue; ma
riconosciamo il voto popolare e che il governo ha un mandato a
negoziare la Brexit, ma ci riserviamo di testarlo sul rispetto
degli impegni presi. Se quel test non sarà superato, ci
riserviamo di chiedere che al popolo sia data l'opportunità di
cambiare idea".
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