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Rouen: uno degli attentatori segnalato da Turchia a Francia ma troppo tardi

Rouen: uno degli attentatori segnalato da Turchia a Francia ma troppo tardi

Individuato dagli 007 turchi il 10 giugno scorso, lo jihadista francese verrà segnalato 15 giorni dopo ai servizi di intelligence transalpini (Dgsi)

PARIGI, 29 luglio 2016, 16:44

Redazione ANSA

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La chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray © ANSA/EPA

La chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray © ANSA/EPA
La chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray © ANSA/EPA

"Prendi un coltello, vai in una chiesa e fai una carneficina. Tagli due o tre teste, poi è finita": è uno degli agghiaccianti messaggi audio inviati via Telegram da Adel Kermiche, uno dei due attentatori di Saint-Etienne-du-Rouvray, rivelati in esclusiva dal settimanale L'Express. Il diciannovenne che come foto di profilo ha una foto del califfo dell'Isis Baghdadi invita i suoi contatti ad imitarlo.

La Francia era stata avvertita, ma 'troppo tardi', dalla Turchia della pericolosità di Abdel Malik Petitjean, il secondo attentatore formalmente identificato di Saint-Etienne-du Rouvray. Il ragazzo, autore del massacro di Rouen, venne segnalato agli 007 francesi dalle autorità turche.

Secondo informazioni raccolte da France Info quella segnalazione è però arrivata "troppo tardi per permettere di fermarlo" in tempo. Individuato dagli 007 turchi il 10 giugno scorso, lo jihadista francese verrà segnalato 15 giorni dopo ai servizi di intelligence transalpini (Dgsi). Il ragazzo residente in Savoia viene schedato con la lettera ''S'' degli individui a rischio il 29 giugno. Una procedura che al suo rientro avrebbe dovuto permettere di far scattare immediatamente l'allarme e consentire, dunque, di fermarlo in tempo. La realtà, purtroppo, è un altra. Il futuro attentatore della chiesa di Saint-Etienne-du Rouvray è già rientrato tranquillamente in Francia dall'11 giugno, prima ancora, dunque, che venisse inserito nella black list della radicalizzazione. Gli 007 francesi pensavano che fosse ancora in Turchia o in Siria e invece era già rientrato pronto a colpire in chiesa insieme al complice di morte Adel Kermiche.

I due killer di padre Jacques Hamel in Francia compaiono in un video in cui promettono fedeltà all'Isis. Il video è stato realizzato dall'agenzia di stampa del 'Califfato', Amaq. Lo riferisce la Bbc. I due parlano in arabo riferendosi ad Abu Bakr al-Baghdadi, uno di loro tiene in mano un laptop che mostra la bandiera nera dell'Isis. Sarebbe un ventenne anch'esso schedato dalle autorità francesi con la lettera 'S' delle persone a rischio radicalizzazione il secondo uomo responsabile dell'attentato di ieri nella chiesa di Saint-Etienne-de-Rouvay, nei pressi di Rouen, in Normandia. 

I due terroristi erano francesi

Il racconto di una suora che assistito all'omicidio: il prete sgozzato è stato costretto a "inginocchiarsi" prima di essere sgozzato. "Si voleva difendere", ha detto ancora la religiosa.

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Il premier francese, Manuel Valls, in un messaggio su Twitter, esprime "orrore di fronte al barbaro attacco nella chiesa di Seine-Maritime. La Francia intera e tutti i cattolici sono stati colpiti. Faremo blocco".

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LA DINAMICA DELL'ATTACCO A ROUEN - Due uomini armati di coltelli hanno fatto irruzione  in una chiesa di Saint-Etienne-du Rouvray, vicino Rouen, ed hanno ucciso il parroco - sgozzandolo - dopo averlo preso in ostaggio insieme a due suore e due fedeli. A dare l'allarme é stata un'altra suora, che é riuscita a scappare. In un primo momento i media francesi avevano parlato di "squilibrati", ma col passare delle ore é emersa più chiaramente la natura dell'attacco, la cui matrice ha tutta l'aria di essere legata al terrorismo islamico. A cominciare dal fatto che i due, secondo le Point, sono entrati nella chiesa gridando 'Daesh', l'acronimo arabo per indicare l'Isis. Le teste di cuoio hanno dato l'assalto alla chiesa "neutralizzando" i due uomini (un agente sarebbe rimasto ferito nel blitz), riferisce I-Télé e gli inquirenti stanno cercando di far luce su questo ennesimo episodio di violenza mentre la Francia si trova ancora in stato di emergenza, che durerà fino al gennaio dell'anno prossimo.

 

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