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Portogallo: 500 anni dopo Inquisizione gli ebrei tornano

Portogallo: 500 anni dopo Inquisizione gli ebrei tornano

Prime naturalizzazioni discendenti sefarditi cacciati nel 1496

MADRID, 15 ottobre 2015, 13:39

Francesco Cerri

ANSACheck

La madonna di Fatima © ANSA/EPA

La madonna di Fatima © ANSA/EPA
La madonna di Fatima © ANSA/EPA

Mezzo millennio dopo, iniziano a tornare in Portogallo, ma anche in Spagna, i discendenti degli ebrei sefarditi perseguitati dall'Inquisizione, massacrati, bruciati, e costretti all'esilio se rifiutavano la conversione.

    Il governo di Lisbona ha reso noto di avere restituito la cittadinanza ai primi tre discendenti di ebrei sefarditi cacciati dal paese con l'editto del 1496. Sono le prime naturalizzazioni concesse in base alla legge "di riparazione" adottata all'inizio dell'anno dal parlamento di Lisbona. Portogallo e Spagna hanno deciso quasi simultaneamente quest'anno di offrire una forma di compensazione ai pronipoti dei pronipoti dei pronipoti, per le sofferenze subite dai loro antenati 500 anni fa, concedendo loro la nazionalità. Il Portogallo ha già ricevuto più di 200 richieste. Due fratelli ebrei panamensi i cui antenati vivevano a Lisbona fino all'espulsione nel 1497 sono stati fra i primi a ottenere la nazionalità portoghese ed europea. In Spagna, dove la legge è entrata in vigore ai primi di ottobre, il governo ha fatto un gesto immediato verso la comunità ebraica. Ha concesso subito la nazionalità a 4.302 ebrei sefarditi per lo più originari di Marocco, Turchia e Venezuela, i cui antenati erano stati cacciati dall'editto del 1492 dei re molto cattolici di Aragona e Castiglia, che avevano chiesto la naturalizzazione in base a una normativa precedente. Non ci sono dati ufficiali, ma secondo stime citate da El Pais i discendenti dei sefarditi iberici potrebbero essere più di 2 milioni in tutto il mondo, con comunità ancora importanti naturalmente in Israele, ma anche in Usa, Francia e Argentina.

    La maggior parte degli ebrei costretti all'esilio da 'Sefarad' (l'Iberia ebraica) si erano rifugiati mezzo millennio fa nell'impero ottomano o in altri paesi europei del Medio Oriente o dell'Africa del Nord. La legge spagnola, più rigida e in vigore per soli 3 anni, fissa diversi requisiti necessari per ottenere la nazionalità senza perdere quella che già possiedono: conoscenza della lingua, della cultura e della situazione attuale del paese, oltre alla presentazione di documenti che confermino le loro origini. L'interesse e' alto in Israele per i passaporti di Spagna e Portogallo, che aprono la porta dell'Ue, il più grande mercato del mondo.
   

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