Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mondo
  1. ANSA.it
  2. Mondo
  3. Europa
  4. Scozia, al referendum vince il no. Salmond annuncia dimissioni

Scozia, al referendum vince il no. Salmond annuncia dimissioni

"No" al 55%, "sì" al 45%. Affluenza record

Dopo la vittoria del no al referendum sull'indipendenza della Scozia, scontri a Glasgow tra separatisti e unionisti. La polizia, secondo la Bbc, ha arrestato sei persone, dopo essere intervenuta per separare i gruppi che si stavano affrontando per strada. Gli scontri sono iniziati quando in George Square dove, prima dei risultati del referendum, si erano riuniti i sostenitori dell'indipendenza della Scozia, sono arrivate decine di unionisti.
La polizia è intervenuta con gli agenti a cavallo per evitare che gli unionisti avvolti nelle Union Jack e 'armati' di fumogeni e razzi, caricassero la notte scorsa a Glasgow un gruppo di secessionisti. Fra insulti e canti, come 'Rule Britannia' considerato come 'inno' dell'imperialismo britannico, gli scontri sono andati avanti a George Square (che è stata chiusa al traffico) e anche nelle vie circostanti, dove la polizia ha inseguito alcuni attivisti. Una portavoce di Police Scotland ha dichiarato che i due gruppi erano formati da 100 persone ciascuno e sebbene ci sia stato qualche disordine gli agenti, ricorrendo a una serie di tattiche di contenimento della folla, sono riusciti ad evitare il peggio. Sono state avviate una serie di indagini, ha aggiunto la rappresentante delle forze dell'ordine, che nelle prossime ore potrebbero portare a nuovi arresti. Intanto sui social media sono circolate molti voci sugli scontri che si sono poi rivelate del tutto infondate. Come quella secondo cui un sostenitore della campagna per il 'sì' era stato accoltellato a George Square. Ma la polizia ha negato che quell'incidente sia accaduto. Si era anche parlato di un incendio nella sede del Glasgow Herald ma il giornale ha smentito sul suo profilo Twitter, precisando che delle fiamme erano divampate all'esterno dell'edificio ma che il fatto non era connesso agli 'ultrà' unionisti.

Alla fine di una lunga notte di conta e nervosismo, arrivano i risultati finali. Il "no" vince col 55% delle preferenze, il "sì" si ferma al 45%. La Scozia ha dunque scelto di restare all'interno del Regno Unito.

Dopo le discussioni e i dibattiti nel referendum scozzese ''ora andiamo avanti''. E' quanto afferma la regina Elisabetta II in una nota personale inviata dalla residenza di Balmoral in Scozia. Nonostante la differenza di opinioni ''abbiamo in comune un amore duraturo per la Scozia, che è una delle cose che aiuta a tenerci uniti''.

L'agenzia Moody's, intanto, conferma il rating 'Aa1' dei bond del Regno Unito dopo l'esito del referendum, dove il no alla maggioranza ha vinto. L'outlook e' stabile. Lo afferma Moody's in una nota.

Il primo ministro scozzese Alex Salmond ha annunciato le sue dimissioni durante una conferenza stampa ad Edimburgo. "Oggi David Cameron si è rifiutato di impegnarsi per una seconda lettura a Westminster di una legge per maggiori poteri alla Scozia entro il 27 marzo 2015. Una promessa fatta da Gordon Brown nella campagna referendaria", ha detto Salmond. Le dimissioni da First Minister le darà a novembre, quando sarà scelto al suo posto un nuovo leader dello Scottish National Party (Snp). "Non ci sarà un nuovo referendum nel prossimo futuro", ha sottolineato Salmond.

Secondo i media britannici, la sovrana, che si trova nella residenza scozzese di Balmoral, non sarebbe rimasta sveglia nella notte per seguire il conteggio dei voti ma i suoi collaboratori venivano costantemente aggiornati sull'andamento degli scrutini. Fonti di Palazzo hanno affermato che Elisabetta ha seguito con grande attenzione tutta la campagna elettorale. Il suo ruolo le impone la totale neutralità in queste vicende politiche anche se la sovrana domenica scorsa aveva ricordato agli scozzesi di ''riflettere molto bene sul loro futuro'': a molti è parso un monito sulle incertezze di una eventuale secessione.

 

 

La festa - per gli unionisti, per i mercati e per le cancellerie europee - può dunque iniziare. Lo spauracchio di un break-up all'interno dell'Unione Europea, prodomo forse di quel 'brexit' - l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue - che da qualche anno aleggia su Bruxelles, è rinviato. Non a caso "sollievo" per la vittoria dei 'no' è stato espresso dal presidente del Parlamento europeo Martin Schulz. "Lo ammetto, il risultato mi solleva", ha detto in un'intervista alla radio tedesca Deutschlandfunk. David Cameron può dunque rivolgersi alla nazione davanti allo storico portoncino di Downing Street.

"E' il tempo per il nostro Regno Unito di andare avanti'', ha detto Cameron. ''La questione ora è stata risolta per una generazione o, come ha detto Salmond, per una vita''. ''Ho appena parlato con Salmond e mi sono congratulato con lui per la campagna combattuta con forza'', ha scritto il premier britannico sul suo profilo Twitter. ''Sono felicissimo che il suo Snp parteciperà ai colloqui per una ulteriore devolution''. ''Rispetteremo le promesse fatte alla Scozia in pieno'', ha quindi dichiarato Cameron che ha parlato di una bozza di legge al riguardo "entro gennaio". ''Gli scozzesi hanno mantenuto unito il nostro Paese formato da quattro nazioni e come milioni di altre persone sono felicissimo'', ha concluso Cameron assicurando che gli scozzesi "avranno più poteri sulla gestione dei loro affari", ma che questo varrà "ugualmente per gli abitanti di Inghilterra, Galles e Irlanda del nord".

Cameron, insomma, ha messo subito in chiaro di aver 'ricevuto il messaggio' e Westminster non farà spallucce. Il first minister scozzese, Alex Salmond, dal canto suo ha ammesso la sconfitta alla prime luci del mattino. ''Accettiamo la vittoria del no'', ha detto Salmond parlando a Edimburgo, quando ormai non ci sono più dubbi. ''Riconosciamo la scelta democratica degli scozzesi''. Ringrazia però la Scozia per quel milione e seicentomila voti che ha fatto sopravvivere il sogno. E adesso, incalza, ''si onorino lo promesse. Lo chiedano tutti gli scozzesi''.

Bene anche la City di Londra. La sterlina nella notte ha infatti toccato il massimo sull'euro dal luglio 2012 a 78,10 pence. Si è poi stabilizzata a quota 78,40 pence, ma sono attesi nuovi balzi con l'apertura del mercato britannico. La borsa poi parte positiva: l'indice Ftse 100 segna +0,75% a 6.870,41 punti. Che l'incertezza però non fosse limitata alla sola Gran Bretagna lo testimonia la reazione delle borse mondiali.

La Borsa di Milano, ad esempio, apre con un balzo dopo l'esito del referendum. L'indice Ftse Mib sale dell'1,10% a 21.374 punti. La Borsa di Tokyo festeggia poi la vittoria del no chiudendo a +1,58%, sfiorando i massimi degli ultimi 7 anni, da novembre 2007. 

LE REAZIONI - Gli Stati Uniti "danno il benvenuto al risultato del referendum di ieri sull'indipendenza della Scozia e si congratulano con il popolo scozzese per il loro pieno ed energico esercizio di democrazia", ha affermato il presidente americano Barack Obama in un comunicato diffuso dalla Casa Bianca.

"Il Governo italiano, anche nella veste di presidente di turno dell'Ue, si rallegra del risultato del voto democraticamente espresso dal popolo scozzese". Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi. "L'Ue trarrà sicuro giovamento da un rinnovato impegno del Regno Unito a rafforzare la nostra azione comune". 

"La valorizzazione delle diversità e delle ricchezze dei nostri territori, non la frammentazione, è la risposta che il popolo scozzese, giustamente fiero della sua storia e tradizioni, consegna a tutti noi". Lo si legge in un messaggio inviato dal presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi al premier britannico David Cameron dopo il risultato del referendum in Scozia. "Il Governo italiano rinnova la sua forte volontà di rendere sempre più stretti i rapporti con il suo Governo sul piano bilaterale, europeo e internazionale".

Un voto a favore di una Europa "unita, aperta e più forte". Così il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, commenta la vittoria del fronte unionista al referendum scozzese.

Il presidente della Generalitat catalana, Artur Mas, si è congratulato oggi con la Scozia per il referendum indipendentista, assicurando che malgrado la sconfitta dei 'sì' scozzesi il processo verso la secessione della Catalogna dalla Spagna "va avanti". Il referendum "é la strada", ha insistito Mas in una conferenza stampa.

        RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

        Video ANSA



        Modifica consenso Cookie