"Non possiamo tollerare più a lungo che i mercati finanziari governino le sorti dei popoli piuttosto che servirne i bisogni, o che pochi prosperino ricorrendo alla speculazione finanziaria mentre molti ne subiscono pesantemente le conseguenze". Lo ha detto il Papa ai partecipanti a un convegno di Giustizia e pace.
Prima il Pontefice si era scagliato contro la corruzione. I danni della corruzione, dei corrotti, "corrotti economici, corrotti politici o corrotti ecclesiastici", li pagano i poveri, ha detto il Papa nella messa a Santa Marta, commentando il brano biblico di Nabot che non voleva vendere la sua vigna al re Acab. "Tutti siamo tentati dalla corruzione", un peccato sempre in agguato.
Il Papa, nella udienza al primate anglicano Justin Welby, ha ricordato che la collaborazione cattolici anglicani ha portato a esprimere "lo stesso orrore di fronte alla piaga del traffico di esseri umani e alle diverse forme di schiavitù moderna". "In questo vasto campo d'azione, che si presenta in tutta la sua urgenza", papa Bergoglio ha esortato a "perseverare nella lotta contro la tratta e le nuove forme di schiavitù", e difenderne le vittime.
"Il traguardo della piena unità" delle chiese cristiane "può sembrare un obiettivo lontano, ma rimane pur sempre la meta verso cui dobbiamo orientare ogni passo del cammino ecumenico che stiamo percorrendo insieme", ha quindi aggiunto Francesco ricordando che "non possiamo fingere che la nostra divisione non sia uno scandalo, un ostacolo all'annuncio del Vangelo della salvezza al mondo".