(ANSA-XINHUA) - CHANGCHUN, 3 DIC - Gli archeologi hanno
portato alla luce migliaia di reperti e antichi resti di
abitazioni e urne cinerarie dopo un anno e mezzo di scavi
condotti tra le rovine di Dajinshan, nella provincia
nord-orientale cinese di Jilin.
I resti dovrebbero risalire, secondo la datazione al
radiocarbonio, a un'epoca compresa tra il Periodo degli Stati
Combattenti (dal 475 al 221 a.C.) e gli albori della Dinastia
Han Occidentale (tra il 206 a.C. e il 25 d.C.).
Secondo la School of Archaeology affiliata all'Università di
Jilin, queste rovine, lunghe circa 150 metri e larghe 100 metri,
si trovano su una duna sabbiosa vicino al villaggio di
Dajinshan, nei pressi della città di Shuangliao.
Nel sito, ha spiegato Fang Qi, l'archeologo che ha guidato
gli scavi, sono state scoperte oltre 60 antiche abitazioni, 4
tombe e più di 300 urne cinerarie. Inoltre, in un'area di 1.400
metri quadrati, sono stati rinvenuti oltre 2.400 frammenti di
vari reperti, compresi manufatti in ceramica, osso, pietra e
bronzo.
Gli esperti ritengono che gli scavi nel sito di Dajinshan
forniranno importanti testimonianze archeologiche sulla vita, le
condizioni di lavoro e la struttura sociale degli antichi
abitanti del bacino orientale del fiume Liaohe durante l'età del
bronzo.
Avviati in collaborazione da vari ricercatori provenienti da
diversi Paesi, tra cui Cina, Francia e Stati Uniti, gli scavi
sono iniziati nel luglio dello scorso anno. (ANSA-XINHUA)
Responsabilità editoriale Xinhua.