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Taiwan, Tsai: non ci piegheremo alla Cina e ci difenderemo

Taiwan, Tsai

Taiwan, Tsai: non ci piegheremo alla Cina e ci difenderemo

'Non più a margini, ma più otteniamo e più forte sarà pressione'

PECHINO, 10 ottobre 2021, 06:08

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Taiwan non si piegherà alle pressioni di Pechino e difenderà la sua democrazia. "Non siamo più ai margini", ha rivendicato la presidente Tsai Ing-wen nella Giornata nazionale, citando i rapporti "solidi" con gli Usa, quelli "fiorenti" con il Giappone e quelli "sempre più stretti" con l'Ue.
"Più otteniamo, maggiore sarà la pressione dalla Cina: nessuno può costringere Taiwan a seguire il percorso che la Cina ha tracciato per noi", ha aggiunto Tsai all'indomani di quanto detto dal presidente Xi Jinping, secondo cui "il compito storico della riunificazione completa della madrepatria deve essere adempiuto e lo sarà sicuramente". 
   "La carenza globale di semiconduttori ha evidenziato l'importanza di Taiwan nella supply chain e una situazione in evoluzione nell'Indo-Pacifico ha nuovamente attirato l'attenzione sulla posizione chiave di Taiwan nella regione", ha aggiunto Tsai, parlando davanti al palazzo presidenziale. "A Washington, Tokyo, Canberra e Bruxelles, Taiwan non è più ai margini, con sempre più amici democratici disposti a difenderci", ha aggiunto. Tsai ha parlato poi dell'assertività della Cina e delle tensioni nell'Indo-Pacifico e di come i Paesi democratici stiano lavorando per rafforzare "la nostra ampia cooperazione reciproca al fine di rispondere agli sviluppi regionali e globali". Il G7, la Nato, l'Ue e il Quad "hanno tutti sottolineato l'importanza della pace e della sicurezza nello Stretto di Taiwan, esprimendo preoccupazione per il fatto che la Cina possa compromettere unilateralmente lo status quo di pace e stabilità nella regione Indo-Pacifica". Ha descritto Taipei come "in piedi sulla prima linea di difesa della democrazia", sperando "in un allentamento delle relazioni" con Pechino. "Non agiremo avventatamente, ma non ci dovrebbero assolutamente esserci illusioni sul popolo taiwanese piegato alle pressioni", ha aggiunto. La presidente ha ribadito il suo invito a Pechino "a impegnarsi in un dialogo sulla base della parità" e ha affermato di essere favorevole al mantenimento dell'attuale status quo tra i due vicini, avvertendo che ciò che accade a Taiwan avrebbe importanti implicazioni regionali e globali. "Ogni passo che facciamo influenzerà la direzione futura del nostro mondo, e la direzione futura del nostro mondo influenzerà anche il futuro di Taiwan stessa", ha affermato. "Continueremo a rafforzare la nostra difesa nazionale e a mostrare la nostra determinazione a difenderci per garantire che nessuno possa costringere Taiwan a seguire la strada che la Cina ha tracciato per noi, perché la strada che la Cina ha tracciato non offre né un stile di vita democratico per Taiwan, né sovranità per i nostri 23 milioni di persone"; ha concluso Tsai. Pochi minuti dopo è partita la parata militare, sobria rispetto a quelle tenute a Piazza Tienanmen.

La ricerca dell'indipendenza "chiude la porta al dialogo": l'Ufficio per gli Affari con Taiwan del governo cinese ha respinto in serata l'offerta di colloqui della presidente Tsai Ing-wen che oggi, in occasione della Festa Nazionale, ha detto anche che l'isola rafforzerà le sue difese in modo che nessuno possa costringerla ad accettare il percorso tracciato dalla Cina privo di libertà e democrazia. "Il discorso della leader regionale di Taiwan ha sostenuto secessionismo e fatti distorti, appellandosi al pubblico in nome di consenso e solidarietà, mentre è in collusione con forze straniere per cercare la secessione", recita una nota. 

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