L'India scalda i muscoli con
l'avvio, da ieri, dei test in mare aperto della prima portaerei
interamente realizzata nei cantieri navali militari di Cochin,
in Kerala.
Vikrant prende il nome dalla precedente portaerei acquistata nel
1961 dal regno Unito e dismessa nel 1997.
"Con questa realizzazione", annuncia in un comunicato la
Marina Militare, "l'India entra nel ristretto gruppo di nazioni
al mondo in grado di realizzare autonomamente una portaerei;
questo esempio eclatante delle nostre capacità progettuali e
tecnologiche, e rafforza la politica del "make in India"
lanciata dal governo".
L'ammiraglio Karambir Singh ha aggiunto una sollecitazione al
governo affinché autorizzi la realizzazione di un'altra
portaerei con le stesse caratteristiche, sostenendo che le
potenzialità del paese non devono restare "imbrigliate".
Vikrant, che ha una stazza di 40mila tonnellate ed è lunga 262
metri, si affianca a Vikramaditya, l'unica altra portaerei
indiana in servizio, costruita in Russia nel 2004 e acquistata
per 2,33 miliardi di dollari.
La nave da guerra diventerà operativa solo nel 2023, al
termine delle previste prove di decollo dei MiG29k degli
elicotteri MH-60R.
Nel frattempo, all'inizio della settimana, la Marina Indiana
ha inviato una task force di quattro navi nella regione
dell'Indo-Pacifico, che nei prossimi due mesi parteciperanno
alle esercitazioni congiunte con Vietnam, Filippine, Indonesia,
Giappone, Australia e Stati Uniti. Si tratta di esercitazioni
decise nell'ambito di un accordo "coi paesi amici", ha informato
la Marina in un comunicato, per ribadire "la capacità di
presenza coordinata e solidale, ai fini di mantenere l'ordine e
la pace nell'area marittima".
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