Con una decisa presa di
posizione verso la parità di genere, la Corte Suprema indiana ha
ribadito oggi che una sentenza di dieci anni fa, che aveva dato
il semaforo verde alla nomina delle donne ufficiali in posizioni
di comando permanenti deve essere rispettata, e ha bacchettato i
governi per non avere dato seguito da allora a quella decisione.
In particolare, la Corte Suprema, che rispondeva ad una
denuncia delle ufficiali indiane, ha usato toni critici nei
confronti del ministero della Difesa che, alcuni mesi fa, aveva
motivato la mancanza di nomine femminili permanenti con "ragioni
che perpetuano gli stereotipi sessisti", citando, tra l'altro,
la minore prestanza fisica e i limiti fisiologici delle
ufficiali rispetto ai colleghi uomini. La Corte ha detto oggi
che questi criteri violano il principio di uguaglianza dei sessi
e ha aggiunto: "gettare dubbi sulla capacità delle donne soldato
e sui loro ruoli e risultati, è un insulto non solo per le
donne, ma per il nostro esercito".
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