Praticamente un fulmine a ciel sereno, per quanto, a ben vedere, sapientemente orchestrato. Nursultan Nazarbayev, presidente del Kazakistan sin dal primo giorno d'indipendenza dall'Unione Sovietica, nel lontano 1991, ha annunciato le dimissioni nel corso di un discorso alla nazione trasmesso in Tv. A sostituirlo, nel ruolo di reggente sino alle prossime elezioni, il leader del Senato Kassym-Jomart Tokayev (come peraltro prevede la Costituzione). La mossa sembra aver colto di sorpresa la Russia, tradizionalmente alleato di ferro di Astana, e lascia presagire un rafforzamento dei rapporti fra la Cina e 'il regno delle steppe'. Tokayev, 65 anni, ha infatti avuto a che fare con il Dragone sin dal suo primo incarico presso l'ambasciata sovietica a Singapore e quindi a Pechino, dove ha lavorato fino al 1991, raggiungendo il grado di consigliere: non a caso, parla perfettamente il mandarino. In seguito è stato ministro degli Esteri per molti anni, direttore generale della Nazioni Unite a Ginevra e infine leader del Senato kazako, carica che lo ha reso di fatto il numero due del Paese.