Un monaco buddista è ufficialmente
indagato in Cina dalla polizia dopo che le segnalazioni di abusi
sessuali e altre condotte improprie segnalate hanno trovato
elementi probatori da parte delle autorità.
Si tratta di un caso che ha aiutato ad attirare l'attenzione
e la diffusione anche in Cina del movimento #MeToo, partito
dagli Usa, e che ha visto Xuecheng, abate del noto tempio di
Longquan alle porte di Pechino, accusato di abusi sessuali sulle
discepoli via messaggini telefonici, di aver realizzato pezzi
della struttura senza le necessarie autorizzazioni, di aver
sperperato e usato impropriamente i fondi del tempio, ha
annunciato una nota della National Religious Affairs
Administration.
Xuecheng, 52 anni, si era già dimesso, di fronte al clamore
delle prime denunce, dalla presidenza della potente Buddhist
Association of China.
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