L'Isis è stata praticamente sconfitta
militarmente in Iraq, ma non per questo la questione del
terrorismo islamico è stata completamente risolta nel paese e
nell'area mediorientale. Occorre mantenere la pressione perché
spuntano nuove generazioni di jihadisti pronti ad infiltrarsi
nella società irachena - sfruttando povertà ed ignoranza anche
attraverso i social sui quali si muovono con molta destrezza -
mentre i cosiddetti 'foreign fighter' tornano a casa pronti a
nuove azioni devastanti in Europa.
Queste le conclusioni dei partecipati al Forum 'La situazione
attuale in Iraq e nell'area del Medio Oriente allargato',
organizzato dall'ANSA e dal Centro Studi Internazionali, con
esperti iracheni e italiani: i direttori degli affari politici
del ministero degli esteri di Baghdad, Haider al-Barak, e del
centro studi strategici dell'università di Kerbala, Khaled
Olewiwi Jiad, Massimo Artini, vicepresidente della commissione
Difesa della Camera, Lucio Malan, della commissione Esteri del
Senato.
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