Bombardamenti aerei, combattimenti
nelle strade, e ora anche esecuzioni di civili da parte dei
militanti jihadisti ancora asserragliati: la città filippina di
Marawi è arrivata al sesto giorno di guerra e a quasi un
centinaio di morti, con l'esercito filippino che cerca di
sradicare la minaccia dell'Isis prima che attecchisca
nell'arcipelago, trovandosi però di fronte combattenti più
organizzati del previsto.
La scoperta di 19 cadaveri di civili uccisi dagli assalitori
armati, e il contemporaneo aggiornamento dei militanti uccisi
(arrivato a 61), hanno portato a 95 il numero dei morti
dall'inizio delle violenze martedì scorso. Un cartello trovato
sul corpo di alcuni uomini uccisi dai militanti ("traditori
della fede") fa pensare a esecuzioni di musulmani considerati
collaboratori delle autorità o comunque non inclini a schierarsi
con i jihadisti, da parte di gruppi armati sempre più
radicalizzati e ideologicamente affiliati - probabilmente meno a
livello organizzativo - allo Stato islamico.
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