Con gli appelli agli indecisi s'è
chiusa in Corea del Sud la campagna elettorale in vista del voto
che domani determinerà il successore di Park Geun-hye, la prima
donna ad aver conquistato la carica istituzionale più alta del
Paese, ma decaduta a marzo (e ora in carcere) con l'impeachment
seguito allo scandalo di corruzione e abuso di potere con
l'amica di vecchia data e "sciamana" Choi Soon-sil.
Una campagna elettorale molto personalizzata, con poco spazio
ai contenuti tranne che per le riforme costituzionali e segnata
dalle tensioni con la Corea del Nord con cui nessuno crede possa
veramente scoppiare un conflitto. Gli ultimi sondaggi danno in
testa al 35%-40%, Moon Jae-in, candidato del partito Democratico
già battuto d'un soffio da Park alle ultime elezioni con l'aiuto
accertato dei servizi segreti. Distanziati Ahn Cheol-soo, leader
centrista del People's Party, e Hong Joon-pyo, del Liberty Korea
Party (parte dell'ex partito conservatore Saenuri, lo stesso di
Park), sono dati alla pari.
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