Le squadre di soccorso hanno sfruttato una "finestra" di bel tempo per proseguire le ricerche di vittime e relitti del volo AirAsia 8501 inabissatosi domenica scorsa nel Mar di Giava con 162 persone a bordo. Una nuova ondata di vento e forti piogge è tornata però da ostacolare le operazioni. Restano finora sette i corpi, non identificati, recuperati da martedì al largo del Borneo. Fra gli oggetti trovati dai soccorritori c'è un giubbotto di salvataggio, il portellone di un'uscita di sicurezza, uno scivolo gonfiabile, scarpe di bambino, una valigia blu e zaini pieni di cibo. Una fonte ufficiale citata dal sito del settimanale der Spiegel conferma che almeno una delle vittime indossava il giubbotto e che quindi i passeggeri si sono accorti dell'imminente disastro.
Per scandagliare il fondale alla ricerca delle scatole nere, decisive per comprendere la causa dell'incidente, vengono utilizzati un veicolo sottomarino telecomandato, un dragamine e una nave privata specializzata nella mappatura dei fondali. Immagini sonar hanno localizzato quelle che sembrano ampie parti dell'aereo ed "è possibile che corpi siano nella fusoliera", ha precisato un alto ufficiale dell'aviazione, Sunarbowo Sandi, coordinatore delle ricerche. Queste si stanno concentrando sul recupero dei corpi, ha riferito il portavoce dell'Aviazione indonesiana, Hadi Tjahjanto.
L'aereo era partito da Surabaya (Indonesia) con 162 persone a bordo, con destinazione Singapore. A parte sette persone di diversa nazionalità, tutti i passeggeri e membri dell'equipaggio erano indonesiani.
Gli Stati Uniti intanto hanno inviato un cacciatorpediniere, la Uss Sampson, sulla zona delle ricerche.
Il patron di Air Asia: il mio peggior incubo
I am touched by the massive show of support especially from my fellow airlines. This is my worse nightmare. But there is no stopping.
— Tony Fernandes (@tonyfernandes) 28 Dicembre 2014
Il volo QZ8501 aveva lasciato l'aeroporto internazionale Juanda di Surabaya, sull'isola indonesiana di Giava, alle 5:20 ora locale (le 23:20 in Italia) e doveva atterrare all'aeroporto Changi di Singapore alle 8:30 locali (le 2:30 italiane). Secondo la AirAsia il pilota dell'Airbus 320 aveva chiesto di "deviare" dal suo piano di volo a causa delle cattive condizioni del tempo. Ignatius Bambang Tiahjono, presidente dell'Airnav, l'autorità per l'aviazione civile indonesiana, ha detto che il volo QZ8501 è sparito dai radar, 40 minuti dopo il decollo, mentre era in fase di ascesa per evitare una nuvola minacciosa, in un tratto sopra l'oceano tra Borneo e Sumatra. Il responsabile ha spiegato che è scomparso 6 minuti dopo l'ultima comunicazione con il pilota. L'aereo - ha aggiunto - aveva comunicato di voler puntare a quota 11.500 metri, quasi 2 mila metri più in alto della normale altitudine di crociera.
La AirAsia è considerata la regina delle low cost (SCHEDA), premiata negli ultimi 6 anni col riconoscimento di "migliore compagnia a basso costo al mondo", grazie alla qualità del suo servizio. Serve 21 paesi e nei suoi 13 anni di esistenza ha fatto volare 200 milioni di persone con lo slogan "Ora tutti possono volare".
Il 2014 resterà un anno nero per l'aviazione malese, con la perdita di due aerei della compagnia nazionale Malaysia Airlines. A questi si dovrà aggiungere probabilmente l'aereo della AirAsia scomparso oggi fra l'Indonesia e Singapore con 162 persone a bordo. SCHEDA