"L'art.5 del trattato Usa-Giappone di reciproca cooperazione e sicurezza copre tutto il territorio amministrato dal Giappone le questioni territoriali, incluse le isole Senkaku". Lo ha detto il presidente americano Barack Obama, nel corso della conferenza stampa congiunta con il premier Shinzo Abe all'Asakasa Palace di Tokyo
Barack Obama rassicura il Giappone: gli Usa sostengono l'alleato nel contenzioso con la Cina sulla sovranità delle isole Senkaku, rivendicate da Pechino. "La politica Usa è chiara. Le isole Senkaku sono amministrate dal Giappone e rientrano nell'art.5 del trattato Usa-Giappone", ha detto. Obama, accolto a Tokyo quasi da rockstar nella prima tappa del viaggio in Asia che continuerà in Corea del Sud, Malaysia e Filippine. Insieme al premier Shinzo Abe, Obama ha cenato in un famoso ristorante di sushi, a Ginza. Ad attenderli fuori dal ristorante, centinaia di curiosi.
Tokyo e Pechino sono da quasi due anni alle prese con un duro scontro diplomatico sull'arcipelago disabitato nel mar Cinese orientale, ritenuto strategico anche per le risorse naturali. Il trattato Usa-Giappone di difesa richiede che Washington debba intervenire a favore di Tokyo in caso di attacco, secondo uno schema "che non è affatto una nuova posizione". "Il trattato tra gli Stati Uniti e il Giappone ha preceduto la mia nascita, quindi ovviamente non è questa la 'linea rossa' che sto disegnando", ha rilevato Obama, secondo cui la posizione americana non è mutata quanto ai contenziosi territoriali: pur senza prendere posizione, gli Usa auspicano che le controversie siano affrontate "con il rispetto del diritto internazionale e con il dialogo" e non la forza, dove "il più grande" si impone sul più piccolo.
Il presidente, rimarcando che l'alleanza Tokyo-Washington, è "il fondamento non solo per la nostra sicurezza nella regione Asia-Pacifico, ma anche per l'intera regione", ha invitato Cina e Giappone ad abbassare i toni e a risolvere le controversie bilaterali con il confronto. Obama ha ricordato l'importanza della "libertà di navigazione", facendo così riferimento anche alla situazione del mar Cinese meridionale con i contenziosi tra Pechino e gli altri Paesi vicini, come Filippine e Vietnam.
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