Il governo argentino ha
ammesso che il sottomarino ARA San Juan, scomparso quattro mesi
fa nell'Atlantico Sud, stava realizzando una missione di
spionaggio, e non di semplice allenamento come si era detto in
un primo momento, in particolare nelle Falkland. Lo ha fatto il
capo di gabinetto del presidente Mauricio Macri, Marcos Pena,
rispondendo alle domande dei deputati di Buenos Aires sulla
vicenda del sottomarino, che non è mai stato ritrovato, dopo la
sua scomparsa, insieme ai 44 membri del suo equipaggio.
"L'obiettivo tattico prioritario di questa missione di
pattuglia era la localizzazione, identificazione e registrazione
fotografica/filmata di navi frigorifere, logistiche, petroliere
o navi di ricerca di altre nazionalità, che stessero ricevendo
un carico illegale da pescherecci", ha scritto Pena, e ha
aggiunto che l'"obiettivo materiale secondario" della missione
era il monitoraggio di "navi ed aeronavi che si muovono dalle
isole Malvinas".
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