Il presidente della Nigeria, Muhammadu Buhari, ha fatto un appello via Twitter per la pace mentre oggi iniziano le sedute della commissione giudiziaria, istituita per indagare sugli abusi della polizia nello Stato di Lagos. La commissione d'inchiesta soddisfa una delle richieste dei manifestanti, che vogliono il perseguimento degli agenti di polizia accusati di brutalità e il risarcimento governativo per le vittime e i loro parenti. Lo Stato di Lagos è stato il primo dei 36 della Nigeria a istituire una commissione cui presentare le proprie denunce. Buhari ha affermato che l'organo giudiziario ha il suo pieno sostegno. Secondo una dichiarazione del suo ufficio, il presidente non interverrà nel dibattito relativo alla sparatoria di martedì notte al casello di Lekki - un ricco sobborgo della città di Lagos - fino a quando tutti i fatti non saranno accertati. "Il presidente indica che la pace, la fratellanza e l'armonia tra le comunità sono centrali nel nostro ethos e sollecita i nigeriani a 'non rivoltarsi con odio l'uno contro l'altro'", afferma ancora la dichiarazione. L'inchiesta inizia dopo quasi due settimane di proteste in tutta la Nigeria, con i giovani che hanno chiesto riforme relative alla polizia e alla gestione del Paese. Buhari ha detto che durante le manifestazioni sono state uccise 69 persone, tra le quali 51 civili. Il governatore dello Stato di Lagos, Babajide Sanwo-Olu, ha dichiarato che le autorità hanno ampliato la portata delle indagini, includendovi la sparatoria al casello di Lekki dello scorso martedì.
Otto agricoltori sono stati uccisi dagli jihadisti di Boko Haram nel nord-est della Nigeria. Lo hanno detto oggi fonti della sicurezza. Secondo le due fonti, gli islamisti hanno attaccato i contadini ieri durante la loro raccolta a Moranti, fuori dalla capitalo dello Stato di Borno, Maiduguri. "Gli assalitori hanno usato coltelli, non armi, per uccidere gli otto contadini, in modo da non attirare l'attenzione", ha detto il leader della prima milizia, Babakura Kolo. Gli abitanti del posto fanno infatti ricorso a vigilanti armati o milizie che affiancano l'esercito per la propria auto-difesa. Jihadisti di Boko Haram "hanno attaccato gli agricoltori e hanno tagliato loro la gola", ha detto il leader della seconda milizia, Umar Ari, coinvolto nello sgombero dei cadaveri. All'inizio di questo mese, gli islamisti di Boko Haram hanno massacrato 14 agricoltori che lavoravano nei campi del villaggio di Ngown, vicino a Maiduguri. Il gruppo rivale di Boko Haram, Iswap, nel fine settimana ha sferrato attacchi contro tre basi dell'esercito nel Borno e nel vicino Stato di Yobe, sventati dai soldati secondo fonti di sicurezza e abitanti del posto. Iswap ha rivendicato l'uccisione di decine di militari, ma cifra non è stato possibile verificare in modo indipendente questa cifra.