(ANSAmed) - ROMA, 13 LUG - "La sparizione forzata di Giulio
Regeni ha attratto l'attenzione di mezzi d'informazione di ogni
parte del mondo. Le autorità egiziane si ostinano a negare
ogni coinvolgimento nella sua sparizione e uccisione ma Amnesty
International rivela le similitudini tra i segni di tortura sul
suo corpo e quelli su egiziani morti in custodia dello Stato.
Ciò lascia supporre che la sua morte sia solo la punta
dell'iceberg e possa far parte di una più ampia serie di
sparizioni forzate a opera dell'Nsa e altri servizi
d'intelligence in tutto il Paese". Lo afferma la stessa Amnesty
International in un rapporto in cui denuncia che in Egitto
centinaia di persone sono scomparse dai primi mesi del 2015.
Dura la risposta del Cairo. "Ogni lettore obiettivo del rapporto
di Amnesty noterà fin dall'inizio che si citano solo alcune
fonti che hanno un unico punto di vista e sono ostili allo Stato
egiziano" ha affermato il ministero degli esteri secondo il
quale si tratta di un documento "parziale" e "motivato
politicamente".
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