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Ebola: 7 assassinati in Guinea

Ebola: 7 assassinati in Guinea

Membri missione sensibilizzazione uccisi da abitanti villaggio

CONAKRY (GUINEA), 19 settembre 2014, 20:17

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Sette persone, membri di una delegazione per la sensibilizzazione della popolazione sul virus Ebola sono state uccise dagli abitanti di un villaggio, Wome, in Guinea, a colpi di macete e con armi da fuoco. La lotta contro l'epidemia di Ebola in Africa occidentale è stata accolta da una parte della popolazione con atteggiamenti di negazione, di rifiuto di qualunque aiuto e perfino con violenza, ma si tratta della prima volta che si è arrivati all'omicidio.  Inoltre per tre giorni, a partire da oggi, la Sierra Leone ha proclamato lo 'Stay at home days': sono 'I giorni a casa', ovvero una sorta di quarantena per la popolazione, che dovrà rimanere tra le mura domestiche dalle 7 di stamani alle 7 di lunedì. L'obiettivo è limitare il diffondersi dell'epidemia di Ebola.

LA PREOCCUPAZIONE DELL'ITALIA - "Ebola è più che una crisi sanitaria: è già diventata un'emergenza umanitaria con drammatiche implicazioni sociali, economiche, politiche e per la sicurezza": lo ha detto l'ambasciatore Inigo Lambertini, vice rappresentante permanente al Palazzo di Vetro, nel corso della riunione del Consiglio di Sicurezza Onu. "Siamo profondamente preoccupati per la gravità della situazione, e stiamo seguendo da vicino la sua evoluzione", ha aggiunto l'ambasciatore, precisando che l'Italia sta mobilitando istituzioni pubbliche e private per sostenere i Paesi colpiti dal virus e prevenire un'ulteriore trasmissione della malattia. In questo momento, ha proseguito Lambertini, "è della massima importanza intraprendere un'azione collettiva per fermare l'epidemia". Il delegato ha assicurato che l'Italia coglierà ogni occasione durante il semestre di presidenza europea per approfondire la discussione, sensibilizzare gli Stati membri dell'Ue e mobilitare risorse aggiuntive. Il governo italiano inoltre ha sostenuto sin dall'inizio della crisi l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), versando contributi da 200 mila euro e 240 mila euro. Ed è appena stata approvata un'azione bilaterale con le Ong e l'Istituto Spallanzani di Roma, per la prevenzione e il trattamento del virus. Inoltre, nel prossimo futuro, verranno portate avanti nuove iniziative umanitarie dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo fino ad un massimo di 4 milioni di euro.

L'ALLARME DELL'ONU - La crisi provocata dal virus Ebola "è una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale": è l'allarme lanciato dalle Nazioni Unite per la diffusione di una epidemia che il direttore dell'Oms, Margaret Chan, non esita a definire la crisi "non solo un'emergenza sanitaria, ma una vera e propria crisi umanitaria, economica e sociale". A New York, il Consiglio di Sicurezza ha adottato una risoluzione (tra i co-sponsor anche l'Italia) per rafforzare la risposta globale alla diffusione del letale virus in Africa occidentale, i cui Paesi - è l'appello delle Nazioni Unite - "non devono essere isolati" dalla comunità internazionale. E dopo l'annuncio di Obama, che invierà 3.000 soldati nelle regioni colpite, anche il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha dato il via a una nuova missione di emergenza (Unmeer) per coordinare la lotta contro la malattia e inviare personale nei Paesi in cui si annidano i focolai (Sierra Leone, Guinea e Liberia). Le priorità strategiche della missione - spiega Ban - saranno quelle di fermare la diffusione della malattia, curare i pazienti infetti, garantire servizi essenziali, preservare la stabilità e prevenire la diffusione nei Paesi dove il virus non si è ancora diffuso. Il Consiglio di Sicurezza "invita gli Stati membri ad abolire le restrizioni sui viaggi e alle frontiere imposte a causa di Ebola, che contribuiscono ad un ulteriore isolamento dei Paesi colpiti". Anche le compagnie aeree e navali vengono invitate a mantenere i collegamenti con tali Paesi. E si chiede agli Stati membri di "fornire assistenza urgente, compresi ospedali da campo e personale".

IL BILANCIO DELL'OMS - nella settimana che si è conclusa il 14 settembre ci sono stati per la prima volta dall'inizio dell'epidemia più di 700 nuovi casi di Ebola in Africa, che porta il numero totale a 5.335, con 2.622 morti. Più della metà di questi si sono verificati negli ultimi 21 giorni del conteggio, iniziato lo scorso gennaio. In Italia, tuttavia, non c'è rischio di contagio: ad affermarlo è Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani di Roma, centro di riferimento per l'Ebola nel nostro Paese.

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