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Attacco in Burkina Faso, uccisi due spagnoli ed un irlandese

I tre giornalisti lavoravano ad un documentario, erano stati rapiti ieri in un'area in cui operano i jihadisti. Tra le vittime David Beriain: era stato indagato in Italia per sospetto reportage fake sulla 'ndrangheta

I due spagnoli e l'irlandese morti in Burkina Faso sono stati "giustiziati": lo ha riferito una fonte della sicurezza di alto rango. Le tre uccisioni vengono date per certe anche da altre fonti, accreditate ma che preferiscono rimanere anonime. "Sono stati trovati morti, si vede anche in un video", ha precisato una fonte riferendo ai due giornalisti spagnoli e "all'irlandese, che aveva una moglie olandese e viveva nei Paesi Bassi". I tre sono morti "nella provincia di Fada N'gourma", una delle pià vaste del Burkina, e non proprio nell'omonimo capoluogo, viene precisato indicando invece la zona di Pama, più a sud, verso il confine col Benin e ai margini di una ampia riserva naturale. E' quanto emerge da un comunicato del ministero della Comunicazione burkinabé che fornisce una ricostruzione dell'accaduto. Stamattina "verso le 9 un attacco condotto da individui armati ha preso di mira un convoglio misto costituito da elementi locali delle Forze di difesa e sicurezza (Fds) ed espatriati sull'asse Fada N'Gourma-Pama nella regione dell'est", premette la nota.

"I corpi dei tre espatriati (due spagnoli e un irlandese) sono stati trovati senza vita. In un audio, i presunti autori rivendicano di essere del 'Jnim' e affermano di aver ucciso tre 'bianchi', sequestrato due veicoli, diverse motociclette e armi", scrive in un tweet l'accreditato account "Sahel Security Alerts" che monitora la situazione della sicurezza nell'area del Liptako-Gourma con particolare attenzione proprio al Burkina Faso. L'irlandese era scomparso dopo l'attacco a una pattuglia anti-bracconaggio, con la quale si trovavano formatori e giornalisti occidentali.

I due reporter spagnoli assassinati in Burkina Faso sono David Beriáin e Roberto Fraile, secondo quanto hanno confermato la ong Reporter Senza Frontiere e vari media iberici. Beriáin era conosciuto in particolare come presentatore del programma televisivo 'Clandestino', trasmesso anche in Italia, che affrontava il tema della criminalità organizzata in diverse parti del mondo. Per un reportage sulla 'ndrangheta, mandato in onda nel novembre del 2009, la Procura di Milano lo aveva indagato per il sospetto che si trattasse di un fake. "Sono stati uccisi mentre preparavano uno dei loro grandi reportage sulla preservazione della natura", ha scritto la ong su Twitter. Entrambi avevano lavorato a lungo in zone di conflitto.

Negli ultimi anni ci sono state diverse prese di ostaggi stranieri in Burkina Faso, poverissimo Paese dell'Africa occidentale che dal 2015 ha subito attacchi jihadisti sempre più frequenti. Una aveva riguardato l'architetto padovano Luca Tacchetto e la sua compagna canadese Edith Blais, rapiti nel dicembre 2018 e tornati liberi solo dopo 15 mesi nel marzo dell'anno scorso. In precedenza una coppia australiana era stata rapita a Djibo (al confine con Mali e Niger) nella notte tra il 15 e il 16 gennaio 2016 durante un'azione apparentemente coordinata con attacchi a Ouagadougou: quella notte i jihadisti hanno aperto il fuoco in caffè, ristoranti e hotel nella zona della vita notturna della capitale, uccidendo 30 persone e ferendone 71. La donna, Jocelyn Elliot, era stata consegnata dai suoi rapitori alle autorità nigerine circa un mese dopo il suo rapimento mentre l'uomo è ancora scomparso. Prima concentrati nel nord del Paese, al confine con il Mali, gli attacchi attribuiti a gruppi jihadisti tra cui il Gruppo sostegno all'Islam e ai musulmani (Gsim) affiliato ad Al-Qaeda e lo Stato islamico nel grande sahara (Eigs) ha poi preso di mira la capitale e altre regioni, in particolare l'est e il nord-ovest. Dal 2015 le azioni violente dei jihadisti hanno causato oltre 1.200 morti e oltre un milione di sfollati.

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