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Beirut: Macron apre la Conferenza dei donatori. Appello del Papa

Si dimette la ministra dell'informazione. Oltre 20 gli arresti di manifestanti dopo le violente proteste di sabato. 238 feriti

Saranno stanziati 250 milioni di euro per aiutare il Libano nella ricostruzione dopo l'esplosione che ha devastato Beirut il 4 agosto. Lo hanno deciso i leader mondiali riuniti in videoconferenza dal presidente francese Emmanuel Macron con il sostegno dell'Onu.

"Il mondo deve agire in fretta e con efficacia" per aiutare il Libano. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron aprendo la conferenza internazionale dei donatori da lui voluta per aiutare Beirut dopo la devastante esplosione del 4 agosto. "Il caos non deve vincere", ha detto Macron. Macron ha sottolineato che "il caos e la violenza non devono vincere". "L'obiettivo di oggi è agire in fretta e in modo efficace per coordinare i nostri aiuti in modo che arrivino al popolo libanese", ha detto ancora il presidente francese. Ha poi ha rivolto un appello alle autorità del Libano a fare in modo che il Paese "non sprofondi" e a "rispondere alle richieste della popolazione che manifesta pacificamente nelle strade di Beirut". Aprendo la conferenza dei donatori per raccogliere fondi in favore del Libano Macron ha invitato tutti a evitare che "la violenza e il caos prevalgano".

La Commissione europea donerà altri 30 milioni di euro al Libano per affrontare le prime necessità del post esplosione. Lo ha annunciato il rappresentante dell'Ue, Janez Lenarcic, alla conferenza dei donatori organizzata dalla Francia con il sostegno dell'Onu. E proprio attraverso le agenzie delle Nazioni Unite saranno distribuiti gli aiuti europei. La somma si va ad aggiungere agli altri 33 milioni annunciati dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen giovedì in una telefonata col presidente libanese. i "L'Ue ha aiutato il Libano subito dopo l'esplosione mobilitando centinaia di soccorritori e inviando a Beirut equipaggiamento medico", ha detto il commissario ringraziando tutti i Paesi europei che hanno manifestato solidarietà.

Anche papa Francesco aveva rivolto un appello alla comunità internazionale perchè dia un generoso aiuto. "In questi giorni il mio pensiero torna spesso al Libano", ha detto il Papa all'Angelus salutando un gruppo di libanesi a piazza San Pietro con le loro bandiere. "La catastrofe di martedì scorso chiama tutti, a partire dai libanesi, a collaborare per il bene comune di questo amato Paese. Il Libano ha un'identità peculiare frutto dell'incontro di varie culture, emersa nel corso del tempo come un modello di vivere insieme. Certo, questa convivenza ora è molto fragile, lo sappiamo, ma prego perché, con l'aiuto di Dio, e la leale partecipazione di tutti questa possa rinascere libera e forte".

E Donald Trump chiede una inchiesta "trasparente" sulle esplosioni a Beirut, riferisce la Casa Bianca.

Al Libano serviranno 117 milioni di dollari nei prossimi tre mesi per rispondere alla crisi generata dalla devastante esplosione: lo ha stabilito l'Onu in una bozza dell'Emergency response framework' (Efr). In particolare serviranno subito 66,3 milioni di dollari da elargire alle strutture sanitarie che hanno accolto i feriti, ai rifugi di emergenza per chi è rimasto senza casa, alle organizzazioni che si occupano di distribire il cibo e a quelle che gestiscono la prevenzione e l'ulteriore diffusione del Covid-19. Nella fase 2, spiega il documento dell'Onu dovranno essere stanziati 50,6 milioni di dollari per ricostruire infrastrutture pubbliche ma anche case e per prevenire la diffusione di malattie. Secondo le Nazioni Unite almeno 15 strutture sanitarie, inclusi tre grandi ospedali, sono stati gravemente danneggiati nell'esplosione e oltre 120 scuole potrebbe chiudere privando delle lezioni circa 55.000 bambini.

Il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas ha annunciato che la Germania donerà al Libano 10 milioni di euro. "I cittadini hanno bisogno del nostro aiuto, hanno bisogno di speranza", ha dichiarato il ministro al quotidiano Bild am Sonntag.

"Abbiamo fatto una videoconferenza internazionale promossa dalla Francia a cui ho partecipato io, Trump e vari leader mondiali. Abbiamo operato una ricognizione su tutti gli aiuti per il Libano - ha detto il premier Giuseppe Conte -, abbiamo auspicato una commissione internazionale d'inchiesta o nazionale con osservatori internazionali per fare luce sull'incidente. Non ho elementi per ipotizzarne la causa. Siamo vicini al popolo libanese. Auspichiamo che quell'incidente diventi lì una opportunità per eseguire le riforme strutturali che il popolo libanese attende da anni". 

Intanto la ministra dell'Informazione libanese, Manal Abdul Samad, ha annuunciato le sue dimissioni, secondo quanto riferiscono i media libanesi. Si tratta delle prime dimissioni di un membro dell'esecutivo del primo ministro Hassan Diab dopo l'esplosione di martedì, che ha provocato oltre 159 morti e 6.000 feriti e un'ondata di proteste popolari. In serata nuova defezione nel governo libanese: il ministro dell'ambiente ha annunciato le sue dimissioni. "Alla luce dell'enorme catastrofe ... ho deciso di rassegnare le dimissioni dal governo", ha affermato in un comunicato Damianos Kattar, dicendo di aver perso la speranza in un "regime sterile che ha fallito diverse opportunità".

LA CRONACA - La polizia libanese ha arrestato 20 persone nei disordini scoppiati sabato a Beirut durante le proteste in seguito all'esplosione di martedì. Tra gli agenti, si legge in un comunicato citato dal sito del quotidiano L'Orient le Jour, si contano 70 feriti.

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