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In Croazia largo successo dei conservatori di Plenkovic

Dura sconfitta della sinistra. A sorpresa ottimo risultato Verdi

 In Croazia, i dati ufficiali dopo lo spoglio dell'80% delle schede elettorali confermano il largo successo dell'Unione democratica croata (Hdz, conservatori) del premier uscente Andrej Plenkovic. Come ha riferito in tarda serata la commissione elettorale, l'Hdz si aggiudica per ora 68 mandati parlamentari (su di un totale di 151), nove in più rispetto alle legislative di quattro anni fa. Al premier uscente mancherebbero solo altri dieci seggi per conquistare la maggioranza, obbiettivo che, stando agli analisti, gli sarà facile raggiungere. In Croazia si prospettano dunque altri quattro anni di un governo stabile di centrodestra, a direzione moderata ed europeista, che dovrebbe godere anche dell'appoggio delle minoranze etniche. Dall'altra parte, la larga coalizione di centrosinistra denominata Restart e guidata dai socialdemocratici (Sdp) accusa una pesante sconfitta, con appena 43 deputati, quattordici in meno rispetto al 2016. Si tratta del peggior risultato per il centrosinistra in più di vent'anni e molti esponenti del partito hanno già chiesto le dimissioni del loro leader, Davor Bernardic. Al terzo posto si conferma un raggruppamento di partiti nazionalisti e sovranisti, guidato dal cantante Miroslav Skoro, che otterrebbe 15 deputati. Il partito Most (destra populista) porta al parlamento otto parlamentari. Per la prima volta nella storia del Paese i Verdi saranno rappresentati al Parlamento con sei deputati, eletti a Zagabria e a Fiume (Rijeka). Il centro liberale otterrebbe tre seggi. L'affluenza si aggira intorno al 46 per cento, la più bassa nella storia elettorale del Paese, quasi il sette per cento in meno rispetto alle legislative del 2016. L'alto astensionismo è in parte da attribuire ai timori per l'emergenza sanitaria dopo l'impennata del coronavirus, ma anche alla diffusa delusione nella politica di una larga parte dei cittadini.

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