La nuova legge della Cina sulla sicurezza nazionale a Hong Kong, la cui bozza è stata depositata oggi al Congresso nazionale del popolo, sanzionerà secessione, eversione contro lo Stato, terrorismo e interferenze straniere, diventando operativa con la sua aggiunta all'Allegato 3 della Basic Law, la mini Costituzione locale. La mossa supererebbe lo scrutinio del parlamentino dell'ex colonia e spianerebbe la strada all'apertura nella città di un Ufficio sulla sicurezza nazionale di Pechino, senza le autorizzazioni che devono essere richieste al governo locale.
Il governo dell'ex colonia "collaborerà pienamente con il Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo per completare al più presto la legislazione pertinente", ha dichiarato la governatrice Carrie Lam in una nota, secondo cui "svolgere i compiti di mantenimento della sicurezza nazionale e garantire la prosperità e la stabilità a lungo temine di Hong Kong, nel quadro del modello 'un Paese, due sistemi'", rappresentano le priorità.
La Cina è contro le interferenze straniere su Hong Kong, dato che nessun Paese consentirebbe alle forze separatiste di mettere in pericolo la sicurezza nazionale. Rispondendo alle critiche Usa sull'ex colonia, il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian ha detto che Pechino "cerca cooperazione e dialogo" con Washington, ma reagirà se gli Usa tenteranno "di opprimere" la Cina. Pechino si avvia a imporre a Hong Kong una nuova legislazione sulla sicurezza nazionale, suscitando allarme tra gli attivisti che temono un'altra perdita di autonomia della città.