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Coronavirus: 250mila morti e 3,5 milioni di casi, ma il mondo prova a ripartire

Stati Uniti e Europa le zone più colpite. In Spagna calano i decessi e oggi parte la fase di allentamento delle misure restrittive

I casi di coronavirus dichiarati in tutto il mondo hanno superato i 3,5 milioni, tre quarti dei quali in Europa e Stati Uniti, mentre i decessi hanno passato la soglia dei 250.000. E' quanto emerge dal conteggio aggiornato della Johns Hopkins University. 

Sono stati registrati almeno 3.573.864 casi di infezione, inclusi 250.687 decessi, in particolare in Europa, il continente più colpito con 1.547.180 casi e 143.584 morti, nonché negli Usa con 1.177.784 casi e 68.442 decessi. Negli Stati Uniti nelle ultime 24 ore il coronavirus ha fatto 1.015 vittime, il dato più basso da un mese a questa parte. Il numero di casi, tuttavia, riflette solo una frazione del numero effettivo di infezioni, con un gran numero di Paesi che testano solo pazienti gravi. 

"Da tutte le prove viste, più di 15.000 sequenze genetiche, ritengo che questo virus sia di origine animale", ha sottolineato la dottoressa Maria Van Kerkhove dell'Oms, in merito alle dichiarazioni del segretario di Stato Usa Mike Pompeo secondo il quale il virus potrebbe essere nato in un laboratorio cinese. "C'è un legame coi pipistrelli - ha detto - dobbiamo capire l'ospite intermedio".

"Alcuni Paesi stanno iniziando ad allentare le misure di contenimento" contro il coronavirus ma in questa fase è necessario "non rilassarsi sulle misure di base come lavarsi le mani e mantenere il distanziamento sociale" così come è importante proseguire con "il tracciamento dei contatti", afferma il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Entro giugno negli Usa, in concomitanza con la riapertura delle attività, è previsto un raddoppio del numero quotidiano delle vittime, circa tremila al giorno. E' quanto emerge dalle nuove proiezioni dell'amministrazione Trump rivelate dal New York Times, in cui si parla di almeno 200mila nuovi casi di contagio negli Stati Uniti entro la fine di questo mese. Attualmente il numero dei decessi quotidiani è calato sotto le duemila vittime, circa 1.750 al giorno. Nelle ultime 24 ore sono state 1.450 le vittime americane, secondo quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University: i casi totali sono 1,15 milioni e le vittime 67.674.  Nel week end i morti a New York sono stati oltre 500, ha reso noto il governatore Andrew Cuomo, mentre fanno scalpore le immagini di un Central Park affollatissimo nel fine settimana di sole. I decessi sono stati 226 sabato e 280 domenica. "Non possiamo riaprire troppo presto", ha detto Cuomo, sottolineando anche come il calo dei ricoveri e' piu' lento del previsto. "E' troppo difficile dire" se gli Stati Uniti allenteranno le restrizioni ai viaggi internazionali su Europa e Asia quest'anno. Lo afferma il segretario al Tesoro americano, Steven Mnuchin, in un'intervista a Fox riferendosi ai limiti imposti a causa del coronavirus. Trump "sta valutando come stimolare" il settore dei viaggi ma, mette in evidenza Mnuchin, lo sforzo potrebbe inizialmente riguardare solo i viaggi negli Stati Uniti.

Per il secondo giorno consecutivo la Spagna ha registrato 164 nuovi decessi che portano a 25.428 il numero totale delle vittime da corona virus. Oggi inizia la "fase 0" dell'allentamento progressivo delle misure di contenimento sociale che prevede, tra l'altro, la riapertura dei piccoli esercizi commerciali.

La Francia ha superato quota 25.000 decessi con i 308 morti delle ultime 24 ore: il bilancio totale è salito dunque a 25.201 vittime dall'inizio dell'epidemia. Continua il calo dei ricoveri in ospedale, che sono 267 in meno e ammontano ora a 25.548. Scendono di 123 unità i pazienti in rianimazione, che ora sono in totale 3.696.

E' atteso per domenica, e non per giovedì come inizialmente ipotizzato, la presentazione da parte del premier britannico Boris Johnson, di un piano sulle tappe di una graduale fase 2 sull'emergenza coronavirus e un allentamento del lockdown introdotto nel Regno Unito il 23 marzo. Lo riportano oggi Bbc e Financial Times. Mentre Johnson, reduce in prima persona da un contagio drammatico, ha ribadito in un video su Twitter che occorrerà verificare 5 precondizioni prima di ogni alleggerimento delle restrizioni, a iniziare da un calo significativo dei decessi. "Allentare troppo presto" il lockdown, ha aggiunto, "sarebbe la cosa peggiore da fare e consentirebbe un secondo picco" dell'epidemia. Inizia nel Regno Unito la sperimentazione dell'applicazione per smartphone da utilizzare come misura anti-contagio, annuncia il servizio sanitario britannico, precisando che il primo test riguarderà la popolazione dell'isola di Wight, nel sud dell'Inghilterra. Il programma per telefonini potrebbe diventare del tutto operativo nel Paese dopo il 18 maggio in vista della cosiddetta 'fase 2' e del graduale allentamento del lockdown. Il governo di Londra, come si legge sul sito della Bbc, intende chiedere a tutti i cittadini di scaricarla al fine di poter tracciare quanti risultano essere positivi alla Covid-19.  Calano ancora a 288 i morti giornalieri registrati nel Regno Unito tra ospedali, case di riposo e altri ricoveri: fino a un totale di 28.734, che lascia al momento il Paese terzo in cifra assoluta al mondo e secondo in Europa dietro gli Usa e a un passo dall'Italia. Lo certificano i dati ufficiali resi noti nella conferenza stampa sull'emergenza a Downing Street tenuta dal ministro della Sanità, Matt Hancock.  I contagi complessivi diagnosticati sono intanto attorno a quota 190.000, con una curva confermata di riduzione dei ricoveri e del numero delle persone infettate sia in ospedale, sia negli ospizi. Mentre i test quotidiani sono stati 85.000.

In Olanda è stato individuato un focolaio di infezione da virus SarsCoV2 in un allevamento di visoni. Lo ha reso noto l'Organizzazione mondiale per la salute animale (Oie) alla rete internazionale Promed, per la segnalazione delle malattie emergenti. Gli animali, ha deciso l'Istituto olandese per la sanità pubblica e l'ambiente (Rivm), non saranno abbattuti perché questa misura avrebbe potuto esporre il personale a rischi maggiori. Chiuse a pedoni e ciclisti le strade attorno all'allevamento.

Nelle ultime 24 ore in Belgio si sono registrati 80 morti a causa del coronavirus. I nuovi contagi sono stati 361, per un totale di 50.267 casi. Sono invece 59 le persone ricoverate e 69 quelle dimesse dall'ospedale. Lo ha riferito il portavoce interfederale della lotta al Covid-19, Yves Van Laethem nella consueta conferenza stampa. I decessi in totale sono 7.924. Da oggi in Belgio si allentano alcune misure di confinamento. Sono permesse le passeggiate all'aperto e attività fisiche che non comportano il contatto fisico, da soli o in compagnia di un massimo di altre due persone. Oltre all'elenco dei negozi che sono già aperti (cibo, animali, farmacie, edicole, stazioni di servizio), da oggi tocca ai negozi specializzati in tessuti. Riaprono in parte le aziende con il rispetto delle norme di distanziamento anche se il telelavoro rimarrà il principio di base da seguire per ora. Ancora chiusi i ristoranti e i caffè. Il trasporto pubblico riprende la sua normale attività ma con l'obbligo delle mascherine.

Anche l'Olanda, come il Belgio, prova a rallentare le misure di confinamento. Il prossimo 11 maggio riapriranno le scuole elementari e medie, mentre a inizio giugno dovrebbe toccare alle superiori, pur sempre rispettando le misure di distanziamento. Restano invece ancora chiusi bar e ristoranti, discoteche, parrucchieri, palestre, saune e sex club almeno fino al 20 maggio. Da fine aprile hanno riaperto in parte i negozi, mentre i coffee shop di cannabis non hanno abbassato le serrande e lavorano solo per il takeaway. Musei, concerti teatri sono chiusi come anche gli eventi sportivi cancellati fino al primo settembre. In Belgio da oggi riaprono i negozi di tessuti, e alcune aziende. Sono permesse le passeggiate all'aperto e le attività fisiche fino ad un massimo di tre persone. C'è invece l'obbligo di portare le mascherine sui trasporti pubblichi, mentre bar, ristoranti e caffè restano ancora chiusi.

In Croazia, dove oggi è scattata la seconda fase di allentamento delle restrizioni, da ieri il coronavirus ha causato una nuova vittima, mentre sono appena cinque i nuovi casi positivi al Covid-19 nelle ultime ventiquattro ore. Lo ha riferito l'Unità di crisi della Protezione civile. I deceduti dall'inizio dell'epidemia sono 80 e il totale dei contagiati ha raggiunto 2.101, inclusi in questo numero anche 1.522 guariti. Tutte le vittime erano persone anziane o pazienti con altre serie malattie croniche. Il ministro della Sanità, Vili Beros, ha definito "molto buono" il quadro epidemiologico. Oggi è partita la seconda fase dell'allentamento delle restrizioni, con la riapertura di librerie, biblioteche, musei ed è permesso lavorare anche ai parrucchieri e agli estetisti, ma con l'obbligo di osservare rigorose misure igieniche e la distanza interpersonale. Ieri sono state riaperte le chiese e altri luoghi di culto, mentre dalla settimana scorsa lavorano quasi tutti i negozi e gli artigiani. Il governo ha anche iniziato un dialogo con albergatori, baristi e ristoratori per definire le misure restrittive e sanitarie che permetterebbero loro di accogliere i primi turisti sulla costa croata, probabilmente dalla metà di giugno. I bar e i ristoranti potranno aprire dalla settimana prossima, ma solamente all'aperto con limitazioni del numero delle persone ai tavoli.

Le frontiere della Repubblica ceca con i paesi confinanti potrebbero riaprirsi a luglio. È quanto previsto dal ministro degli esteri Tomas Petricek, il quale ha affermato che sono in corso trattative con la Slovacchia e l'Austria, mentre più complicato risulta il confronto in materia con la Polonia. "A partire da luglio vorrei che si aprissero completamente le frontiere con quattro paesi confinanti: Austria, Germania, Polonia e Slovacchia", ha scritto Petricek sul suo blog. Per quanto riguarda la Germania, il capo della diplomazia ha precisato che tutto dipenderà dall'evoluzione della situazione sanitaria. Non si esclude di poter viaggiare anche verso destinazioni più lontane, come Bulgaria, Ungheria e paesi baltici dove la diffusione del coronavirus è sotto controllo, mentre è presto per fare previsioni sui viaggi verso i paesi più colpiti dal Covid come Italia, Spagna e Francia.

Il Libano comincia oggi la fase 2 di alleggerimento delle misure contro il coronavirus: riaprono i ristoranti ma solo al 30% delle loro capacità ricettive, e riaprono i barbieri ma solo fino a mercoledì mentre i parrucchieri e gli estetisti dal giovedì al sabato. Da oggi riaprono anche i concessionari di auto e i negozi di abbigliamento. Il governo ha fornito istruzioni ai ristoratori, ai professionisti e ai negozianti circa le misure di sicurezza da adottare all'interno delle strutture. Riaprono anche gli accessi ai lungomare ma i cittadini sono invitati a indossare maschere per il viso e a rispettare le regole di distanziamento sociale. La fase 2 è articolata in cinque tappe diverse da oggi fino all'8 giugno, quando si prevede - salvo cambiamenti del programma - anche la formale riapertura dell'aeroporto di Beirut.

La Tunisia registra nelle ultime 24 ore altri 4 nuovi contagi da coronavirus, che portano a 1.013 il totale dei casi confermati nel Paese nordafricano. Lo rende noto in un comunicato il ministero della Sanità di Tunisi, precisando che i decessi rimangono 42 mentre i guariti salgono a 328. I pazienti in rianimazione sono 25. La Tunisia allenta da oggi le misure di lockdown con una prima fase di riaperture graduali che interessano da subito i settori vitali dell'economia, del sociale e delle esportazioni, ove non sussista la possibilità dello smart working.

Salgono a 98.647 i casi di coronavirus in Iran, con 1.223 contagi registrati nelle ultime 24 ore. Le nuove vittime sono 74, per un totale di 6.277 decessi confermati dall'inizio della pandemia. Le cifre di contagi e morti sono in risalita rispetto ai giorni scorsi. I malati in gravi condizioni scendono a 2.676, mentre quelli guariti crescono a 79.379. Il totale dei test effettuati ammonta a 508.288. Lo ha reso noto il portavoce del ministero della Salute iraniano Kianoush Jahanpour.

Circa 22 milioni di bambini, ragazzi e studenti universitari sono tornati in aula in Vietnam dopo tre mesi di stop. Il Paese ha cominciato ad allentare le restrizioni a inizio aprile ma la decisione di far rientrare a scuola tutti gli studenti è stata presa dopo che per il 17esimo giorno consecutivo non sono stati registrati casi di contagio interno. In Vietnam sono stati registrati solo 271 casi di Covid-19 e nessun morto. Nonostante la riapertura il governo vietnamita ha imposto l'obbligo della mascherina e la distanza, anche a scuola, di almeno un metro e mezzo.

Per la prima volta dall'inizio del lockdown il 25 marzo, la Nuova Zelanda non ha registrato nessun nuovo caso di coronavirus. Lo hanno annunciato le autorità sanitarie del Paese secondo quanto riportato dal Guardian. La premier neozelandese, Jacinda Ardern, aveva annunciato una settimana fa la "vittoria" sul Covid-19. Nei prossimi giorni il governo si riunirà per decidere un ulteriore alleggerimento delle restrizioni già allentate da lunedì scorso.

Continuano ad aumentare i casi di coronavirus in America latina. La regione ha superato la quota 250 mila contagi, di cui oltre 13 mila sono morti. E' quanto emerge da una statistica elaborata dall'ANSA riguardante 34 nazioni e territori latinoamericani. Secondo il conteggio, sono 255.907 i casi confermati di coronavirus nell'area, con 13.786 morti. In meno di 48 ore, il numero dei contagiati è aumentato di oltre 25 mila, e il dato dei deceduti è salito di oltre 1.300 persone. Il Brasile si conferma ancora una volta il Paese che concentra il maggior numero di casi rilevati e morti, con 101.147 contagi confermati e 7.025 deceduti.

Il numero dei contagi accelera in Messico, con l'ultimo rapporto che indica che il numero è salito a 23.471, ma potrebbe esservi una realtà molto superiore che supera i 100.000 casi se si includessero i "contagiati lievi". Lo ha ipotizzato il sottosegretario per la Promozione della Salute e portavoce del governo per la pandemia, Hugo López-Gatell. In una conferenza stampa López-Gatell ha spiegato che esiste in Messico un modello, denominato 'Centinela' (Sentinella) di vigilanza epidemiologica utilizzato negli anni scorsi per le precedenti epidemie che tiene conto di tutte le malattie respiratorie segnalate dalle 26.000 unità mediche esistenti nel Paese. In base a questo modello, ha concluso, "potremmo ipotizzare che i contagiati in forma lieve sarebbero 104.562 casi".

In Giappone il governo conferma l'estensione dello stato di emergenza al 31 maggio, dalla scadenza iniziale di mercoledì, per contenere il rischio di nuovi contagi e ridurre il rischio di eccessive sollecitazioni del sistema sanitario. Lo ha annunciato il premier Shinzo Abe nel corso di una conferenza, spiegando che la decisione di prolungare il termine rientra in un'ottica di preparazione alla prossima fase: quella di mettersi l'emergenza alle spalle. Il numero della media delle infezioni giornaliere in Giappone si è ridotto di un terzo, da 700 a 200, ha affermato Abe, ma l'obiettivo è scendere sotto quota 100. Ad oggi il Paese del Sol Levante ha registrato circa 15.079 casi di contagi a livello nazionale e 536 morti.

Il numero di casi presenti in Cina continentale è sceso sotto i 500, il minimo dal 23 gennaio, ha detto Mi Feng, un portavoce della Commissione Sanitaria Nazionale. Secondo il rapporto quotidiano della Commissione Sanitaria Nazionale, un totale di 481 pazienti di COVID-19 sono ancora ricoverati in Cina continentale. In un briefing con la stampa a Pechino, Mi ha detto che la Cina ha un totale di 92 nuovi casi confermati importati nelle ultime due settimane, meno del precedente dato massimo giornaliero, aggiungendo che tuttavia è necessario rimanere vigili per prevenire la diffusione del virus.

Salgono a 127.659 i casi in Turchia, con 1.614 contagi registrati nelle ultime 24 ore su 35.771 test effettuati. Le nuove vittime sono 64, per un totale di 3.461 decessi confermati. I malati in terapia intensiva scendono a 1.384, con 727 intubati. I pazienti guariti aumentano di 5.015 unità, arrivando a 68.166. Lo ha annunciato nel suo bollettino quotidiano il ministro della Salute turco Fahrettin Koca, sottolineando che i nuovi contagi registrati calano rispetto a ieri nonostante siano stati effettuati oltre diecimila tamponi in più.  

Sono oltre 4.000, esattamente 4.028, i casi di Covid-19 accertati in Kazakistan dall'inizio dell'epidemia: lo riferisce il ministero della Salute kazako, ripreso dall'agenzia di stampa statale russa Tass. Sempre stando ai dati ufficiali, i morti sono in tutto 27. La zona con il maggior numero di contagi è quella di Almaty, con 1.317 casi, seguono la capitale Nur-Sultan con 701 casi e la regione di Kyzylorda con 214 casi.

 

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