I tre paesi africani più a rischio
importazione del coronavirus dalla Cina sono Egitto, Algeria e
Sudafrica. E' questo il risultato di uno studio internazionale
che ha analizzato i collegamenti con il traffico aereo del
continente africano con quello delle province cinesi colpite. In
altri paesi come Nigeria, Etiopia, Sudan, Angola, Tanzania,
Ghana e Kenya il rischio di importare il virus è inferiore, ma i
timori su una sua rapida diffusione aumentano.
Lo studio, pubblicato su Lancet, è stato condotto dal team
dell'italiana Vittoria Colizza, direttrice della ricerca Inserm
nell'unità 1136 dell'Istituto Pierre-Louis di epidemiologia e
sanità pubblica nell'Università Sorbona, in collaborazione con
la Libera Università di Bruxelles, l'Oxford Martin Program on
Pandemic Genomics e l'Università della California a Los Angeles.
"Questo lavoro - spiega Colizza - consente di allertare i
paesi più esposti alla necessità di prepararsi alla possibilità
di introduzione del virus". Per diversi Paesi africani, aggiunge
la ricercatrice, "con risorse limitate per gestire un'epidemia,
sono significativi i rischi di non avere l'organizzazione e
l'infrastruttura per il rilevamento, il contenimento, la cura
dei malati, il che aumenta il rischio di epidemia nel
continente".
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