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Procura Venezuela,Guaidò non lasci Paese

Decisione in mano al Tribunale supremo di giustizia (Tsj)

Il Procuratore generale del Venezuela Tarek William Saab ha chiesto oggi che, a seguito di un'indagine preliminare realizzata dal Pubblico ministero sui disordini avvenuti in Venezuela negli ultimi giorni, si dispongano misure restrittive per il presidente dell'Assemblea nazionale, Juan Guaidò, fra cui il divieto di lasciare il Paese.
    Una decisione in merito deve essere presa dal Tribunale supremo di Giustizia (Tsj).

Saab ha spiegato che l'indagine della magistratura ha individuato in Guaidó il leader delle proteste che "hanno comportato gravi danni alle famiglie venezu

elane". Fra le altre disposizioni di "restrizione cautelare" chieste dal Procuratore per il leader dell'opposizione, vi sono anche la proibizione per lui di alienare beni e il congelamento dei suoi conti.
  

 "Non è che sottovaluto la possibilità di finire in prigione, ma disgraziatamente non c'è nulla di nuovo sotto il sole: il regime non dà risposte ai venezuelani, l'unica risposta è la repressione e la persecuzione". Così ha reagito Juan Guaidò, il presidente del Parlamento venezuelano che ha assunto i poteri dell'Esecutivo, alla notizia che il Procuratore generale, Tarek William Saab, ha chiesto che si dispongano misure restrittive contro di lui. 

Parlando con la stampa davanti alla sede dell'Assemblea Nazionale, Guaidò ha detto che "non si tratta né di una nuova minaccia contro di me, né di una nuova minaccia contro questo Parlamento". "Noi rimaniamo qui, nella sede della sovranità popolare, cercando di dare risposte alle aspettative della gente", ha concluso il presidente dell'Assemblea Nazionale.

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