Rischia d'incepparsi, almeno per
ora, il tentativo dell'ala più oltranzista dei conservatori
brexiteers di arrivare al voto su una mozione di sfiducia contro
la leadership di Theresa May nel partito. Lo segnalano i media,
stimando un numero di deputati favorevoli all'iniziativa fermo,
al momento, a quota 25, contro un quorum minimo di 48 (il 15%
del gruppo Tory ai Comuni) necessario per avviare l'iter.
Fra coloro che risultano aver inviato una lettera a sostegno
della mozione al Comitato 1922, l'organismo interno preposto nel
caso a convocare il voto, spiccano i nomi del rampante Jacob
Rees-Mogg, di Steve Baker (viceministro per la Brexit fino
all'estate), di John Whittingdale (già ministro della Cultura
nel governo Cameron), di Ben Bradley (nominato mesi fa da May
vicepresidente del partito e responsabile dei giovani Tory) e di
Zac Goldsmith (ex candidato sindaco di Londra), come riporta la
Bbc. Mancano tuttavia figure di peso quali Boris Johnson, anche
se Goldsmith annuncia al Times nuove adesioni.
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