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Crollo a Marsiglia: 5 morti e una ragazza italiana tra i dispersi

E' di un uomo il quinto corpo estratto dalle macerie

Simona ha il sorriso che le illumina il viso, è alta, magra, con i capelli biondi, lunghi dreadlocks, perché ama il reggae. C'è anche lei tra i dispersi dopo il crollo dei due palazzi avvenuto ieri in rue d'Aubagne, nel quartiere di Noailles, nel centro storico di Marsiglia. Simona Carpignano ha 30 anni, è di Taranto, e da sei mesi, dopo essere stata a Parigi, si è trasferita nella città francese per studiare e trovare un lavoro: viveva da sola in uno degli appartamenti al terzo piano di uno dei due edifici crollati. Una palazzina era disabitata perché dichiarata inagibile; nell'altra ci abitavano - sembra - una decina di famiglie.

Il terzo edificio è stata abbattuto ieri dalla Protezione civile, subito dopo il crollo, per problemi di sicurezza. Sono quattro fino ad ora i corpi di persone estratte dalle macerie: uno è quello di una donna, gli altri sono due uomini. Nessun corpo è stato al momento identificato. Risultano disperse altre cinque persone alle quali se ne potrebbero aggiungere altre tre che non abitavano nell'edificio che si è sbriciolato, ma che forse erano presenti al momento del crollo perché invitate a casa di amici. Sarebbero invece riuscite a salvarsi le due passanti viste ieri nelle immagini della videosorveglianza subito dopo prima della catastrofe. Intervistata dai grandi media francesi, Sophie Dorbeaux, una delle residenti della palazzina, racconta di un edificio pieno di acciacchi, tanto da aver convinto la ragazza ad andare a dormire dai genitori: "Da diverse settimane - racconta la 25enne, iscritta ad un master in filosofia - le mura si muovevano, erano apparse delle crepe. Non riuscivo quasi più ad aprire la porta, ho avuto paura di ritrovarmi prigioniera". Sophie non ha notizie di Simona e neanche di altri vicini: Cissè, Fabien che abitava al terzo piano, Julien che viveva al secondo o di Marie, la vicina del quinto. Simona a Marsiglia ha frequentato il master in Economie sociale et solidaire: organisations et projets, en cours. E' una interprete freelance, come è scritto nel suo profilo linkedin. Aveva deciso di raggiungere a Marsiglia un suo amico che nella città francese aveva trovato lavoro. Il cameriere di un bar vicino alle case crollate parla, in lacrime, di Simona: era sempre sorridente, a volte andava a studiare nel suo locale ed era felice quando superava un esame. Il padre, la madre e il fratello di Simona hanno raggiunto Marsiglia dove sono supportati da personale del Consolato e da psicologi. I genitori di Simona vogliono notizie della loro ragazza, di quella figlia così brava, che, dopo essersi laureata in lingue all'università del Salento, ha deciso di partire per la Francia e inseguire i suoi sogni, con una seconda laurea presa a Parigi ed un master seguito con successo. Simona parla molto bene oltre al francese anche il cinese e l'arabo. Ha lavorato come guida nella città vecchia del capoluogo ionico: lei ama la sua terra e una volta raggiunti i suoi obiettivi - raccontano gli amici - sicuramente farà ritorno a Taranto. Su Facebook, tra parentesi, sotto il suo nome e cognome ha voluto dire al mondo come in realtà si chiama: sì perché il nome di Simona, per tutti quella che la conoscono, è "Sorriso". Quello stesso sorriso che regala nelle immagini che la ritraggono: mentre esce da una stanza dell'Università di Marsiglia, mentre punta il dito verso il cielo, mentre abbraccia un'amica.

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